È andato in scena questa mattina a Torino l’evento organizzato da Coop Italia per festeggiare 170 anni di cooperazione. Nel 1854, proprio a Torino, aprì infatti il primo “Magazzino di previdenza” a opera della Società generale degli operai, con l’obiettivo di acquistare all’ingrosso generi di prima necessità e rivenderli ai soci al prezzo di costo. Di fatto, la prima Coop del Paese.
SUL PALCO, LE COOP DI EUROPA, AMERICA LATINA E ASIA
Per questo, Ancc-Coop ha scelto il capoluogo piemontese per ospitare il convegno internazionale “Coop for future”, immaginando come potrebbe essere la cooperazione nel prossimo secolo, quali sfide, quali ostacoli dovrà affrontare. E per farlo ha guardato oltre confine, chiamando sul palco per questa session di dibattito oratori provenienti da tre continenti: Europa, America Latina e Asia. Se Coop in Italia vanta oltre sei milioni di soci, l’ICA (International Co-operative Alliance) serve 75 milioni di consumatori, e associa 27 organizzazioni nazionali di cooperative di consumo, per oltre 550 miliardi di euro di fatturato annuo. In Europa aderiscono 17 paesi, in Asia-Pacifico sono quattro e ci sono potenziali nuovi membri da ICA – Asia-Pacifico (– )Cina, Iran, India), più cinque in America e uno anche in Africa.
GLI ATTI DELL’EVENTO
Ad aprire i lavori sul palco delle Officine grandi riparazioni è stata Maura Latini, Presidente di Coop Italia che ha esordito riprendendo lo slogan del 2019: “Una buona spesa può cambiare il mondo”. A seguire Jan Madsen, Ceo Lobyco – Coop Danimarca, ha parlato di transizione digitale e del percorso di innovazione per soddisfare il cambiamento del comportamento dei consumatori dall’analogico al digitale. Dominic Kendal-Ward, Board secretary The Co-op Group (Regno Unito), si è concentrato sugli sforzi di rappresentanza istituzionale (a livello politico) e l’importanza del lavoro culturale sull’opinione pubblica e sui clienti per mantenere l’identità cooperativa attraente nel contesto attuale. Héctor Jacquet, Gerente supermercatos Cooperativa Obrera (Argentina) ha riflettuto sul rapporto con i soci e sull’idea di consumo come elemento di costruzione del tessuto sociale tanto più in un Paese perennemente in crisi. Infine Mikel Larrea, Director de la Secretaría General Eroski (Spagna) si è concentrato sul legame tra modello cooperativo e territorio, soprattutto in una prospettiva di sostenibilità, mentre Toshio Tsuchiya, Presidente JCCU – Unione cooperativa dei consumatori giapponesi (Giappone) sull’impatto sulla cooperazione dei consumatori di una popolazione che invecchia e la conseguente necessità di rinnovare il modello di business.
A chiudere la riflessione il padrone di casa, il neo Presidente Ancc-Coop Ernesto dalle Rive. “Vantare una storia così lunga è una rarità, soprattutto nel mondo contemporaneo. Siamo certo orgogliosi di quanto fatto fin qui, ma la vera qualità della cooperazione di consumatori è sempre stata quella di essere a contatto con il tessuto in cui si opera. Per questo, pensando a questo convegno abbiamo creduto fosse molto importante aprire una riflessione sul futuro di questo modello. Non va negato che le difficoltà ci sono, e proprio per questo da qui e nei prossimi anni vogliamo impegnarci per avviare un dibattito e una nuova riflessione aperta al contesto politico e sociale italiano e non solo, convinti che pur in un contesto non semplice la cooperazione sia uno straordinario strumento di risposta alle complessità sociali e economiche di questa fase. Questo evento internazionale per noi è un punto di partenza e uno stimolo per quanto faremo”.