Un 2024 senza dubbio positivo per Valsoia. La relazione finanziaria semestrale della società quotata diffusa a settembre rileva tutti gli indicatori economici in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con ricavi al +4%, export +9,5%, Ebtda +15 per cento. Risultato di una strategia fondata sulla politica di marca, particolarmente efficace se tra le categorie presidiate nel largo consumo ci sono quelle ad alto valore aggiunto, che non risentono della crisi dei volumi e interpretano i bisogni di un target specifico ed evoluto, con elevata capacità di spesa.
Valsoia presidia 29 mercati con otto brand, tutti in controtendenza rispetto al trend flat di mercato. A spiegare a Food i fattori che hanno determinato il risultato, Andrea Panzani, Amministratore delegato: “Tutti i nostri brand hanno incrementato i volumi, sia nel 2023, chiudendo in media a un +3,8%, sia nei primi nove mesi dell’anno. Il nostro mix vincente comprende innovazione, punto vendita e comunicazione, affermando l’identità di marca anche in momenti di difficoltà per i consumi e per l’inflazione da costi, che ci ha costretto ad adeguare al rialzo i listini e i prezzi al pubblico. Tuttavia, i volumi hanno continuato a crescere, grazie alla solidità dell’equity delle nostre marche e anche ai segnali di debolezza di alcuni competitors”.
Quali categorie vi stanno dando maggiori soddisfazioni e perché?
Negli ultimi due anni tutto il nostro portafoglio ha registrato trend positivi sia a volume che a valore. Nel ranking di performance è stato straordinario il risultato dei gelati vegetali Valsoia, che raggiungono una quota vicina all’80% nel segmento plant based. Poi la nostra storica crema al cioccolato spalmabile è in crescita a doppia cifra, così come crescono gli yogurt vegetali. Loriana e Diete.Tic, poi, sono rispettivamente la seconda marca nel mondo piadina e la prima negli edulcoranti liquidi. Dalla data della loro acquisizione hanno visto entrambi una crescita del 50% dei volumi continuando a progredire anche negli ultimi due anni. Tutto questo è il risultato di piani di marketing e di investimenti crescenti, a sostegno delle marche e della loro performance, a beneficio nostro, ma anche dei retailer.
Si sta attenuando l’impatto del rialzo dei costi sulla gestione?
Nel biennio 2022-2023 abbiamo subito extracosti per oltre 22 milioni di euro che non siamo riusciti a com-pensare totalmente con gli aumenti di listino. Nel corso di quest’anno il prezzo di alcune materie prime e dell’energia è calato, restando ancora lontano dai livelli di partenza. Ora stiamo subendo la sproporzionata crescita del costo del cacao, che ci ha imposto di rivedere i listini per le linee che lo contengono, come la crema spalmabile, i dessert e i gelati. Da sottolineare che sono aumentati i prezzi al pubblico e ciononostante i volumi hanno continuato a crescere, segnale evidente di marche sane con una buona equity e di un’offerta in linea con la domanda.
Nonostante lo scenario avete continuato a investire in innovazione, comunicazione e capacità produttiva. Quali le operazioni salienti degli ultimi mesi?
Ogni anno il piano lanci è consistente. La novità più importante del 2024 è stata tuttavia il rebranding di Valsoia “bontà e salute”, che si è tradotto in un nuovo system pack e un upgrade nella modalità di comunicazione verso un target, che da quello storico si estende a un pubblico più giovane di consumatori vegetali. Abbiamo così realizzato tre nuovi spot pubblicitari, per le bevande e gli yogurt, per il gelato e per le meal solution alternative alla carne. Come ogni anno la campagna è on air da marzo ad dicembre, declinata sui media classici e digitali. Abbiamo ricevuto importanti riscontri dai consumatori anche grazie alla partecipazione in importanti eventi sul territorio, dove abbiamo distribuito oltre 500mila sample di gelati.