EY ha recentemente presentato il suo modello di sourcing Vested, una metodologia innovativa progettata per trasformare le relazioni tradizionali tra le aziende e i propri fornitori. Il metodo proposto da EY può rappresentare una svolta nelle partnership di fornitura delle aziende del largo consumo.
Il modello Vested si basa su una ricerca condotta dall’Università del Tennessee, a sua volta fondata sulla teoria dell’equilibrio di John Nash, premiata con il Nobel, e finanziata dall’Aeronautica Militare degli Stati Uniti. Questo modello ibrido combina metodologia, mentalità e azionabilità, dimostrando che la cooperazione, piuttosto che la competizione, garantisce i migliori risultati per tutte le parti coinvolte. EY è leader nelle partnership e nelle certificazioni Vested a livello globale, in settori come i prodotti di consumo, il manufatturiero, l’energia e le telecomunicazioni, avendo facilitato a oggi oltre 25 accordi.
Il modello Vested rappresenta un cambiamento significativo rispetto ai tradizionali accordi commerciali, che spesso si concentrano su “cosa c’è per me”. Invece, Vested si focalizza sul “cosa c’è per noi”, promuovendo una collaborazione win-win che porta benefici a lungo termine per tutte le parti coinvolte. La sua implementazione passa attraverso la definizione, lo studio e la messa in atto di cinque step e regole fondamentali che permettono la generazione di valore condiviso e di modelli di incentivazione che guidano le aziende e i propri fornitori a partnership reciprocamente vantaggiose
Vested promuove una collaborazione sostenibile e incentrata sul valore, focalizzata sui risultati piuttosto che sulle transazioni, istituendo un modello di pricing basato sulla ripartizione degli incentivi e benefici ottenuti. Il modello operativo di funzionamento si focalizza sulla definizione di intuizioni e previsioni piuttosto che una semplice supervisione dei processi. Il percorso verso un accordo Vested inizia da una revisione delle trattative con i fornitori esistenti e il relativo sviluppo attraverso formazione e workshop dedicati sulla creazione di nuovi modelli e paradigmi di approvvigionamento. Il modello Vested si distingue per la sua capacità di creare un ambiente di lavoro collaborativo, dove entrambe le parti lavorano verso obiettivi comuni, piuttosto che perseguire interessi individuali.
Giuseppe Palazzetti, Director EY Italia, leader della competenza Procurement all’interno dei servizi di Supply Chain & Operation di EY Consulting, afferma: “Attraverso il metodo Vested, accompagniamo gli stakeholder di settore a stravolgere il paradigma di collaborazione nella filiera, creando un ecosistema collaborativo che promuove l’innovazione, la sostenibilità e la trasparenza. Una vera rivoluzione nel mondo del food che altera profondamente e positivamente il modo di approcciarsi al mercato e di fare business”.
UN NUOVO APPROCCIO ALLE RELAZIONI COMMERCIALI
Nel settore alimentare, dove la freschezza e la qualità del prodotto sono essenziali, il metodo Vested può portare a una serie di benefici tangibili:
1. Migliore tracciabilità: attraverso la collaborazione Vested, i fornitori sono incentivati a condividere dati e informazioni, migliorando la tracciabilità dei prodotti alimentari e garantendo la sicurezza al consumatore.
2. Innovazione condivisa: le aziende alimentari possono fare leva sulla creatività e sull’innovazione dei propri fornitori per sviluppare nuovi prodotti o migliorare i processi esistenti, condividendo i benefici derivanti da queste innovazioni.
3. Riduzione degli sprechi: focus sui risultati piuttosto che sulle transazioni incoraggiando pratiche che riducono gli sprechi lungo la catena di approvvigionamento, contribuendo a una filiera più sostenibile.
4. Performance commerciale: l’approccio Vested ha dimostrato di migliorare le prestazioni commerciali, con una riduzione media dei costi annuali del 12% e miglioramenti nei parametri di qualità.
5. Packaging sostenibile: l’adozione di imballaggi eco-compatibili è facilitata dalla collaborazione con i fornitori, che sono motivati a trovare soluzioni innovative e sostenibili.
CASI DI SUCCESSO
In media, le aziende che hanno adottato il modello Vested hanno registrato una riduzione tra il 10-12% del total cost of ownership, nei primi tre anni, della gestione dei propri asset aziendali. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una maggiore efficienza operativa, al miglioramento delle politiche di acquisto e ad un maggior stimolo all’innovazione continua.
Nel settore dei prodotti di consumo un’azienda, di rilevanza mondiale nella categoria bakery, ha implementato il modello Vested, per la gestione delle proprie processi di gestione e di produzione ottenendo benefici pari al 10% per anno del valore di acquisto dei materiali diretti e indiretti e migliorando nel frattempo la soddisfazione dei propri dipendenti, la relazione
fra tutti gli stakeholder aziendali, la riduzione dei costi complessivi di gestione, la
qualità e la sostenibilità delle proprie attività produttive.
Non è meno importante l’impatto positivo che quest’approccio può portare anche in termini di sostenibilità (riduzione CO2, riduzione impiego packaging, …) con ricadute positive anche in termini di miglioramento della qualità dei prodotti e customer satisfaction. Questi esempi dimostrano come il modello Vested possa portare a risultati tangibili e misurabili in termini di benefici economici e di ecosistema.
IL FUTURO È COLLABORATIVO
Con la transizione agli accordi Vested, che richiedono mediamente dai 6 ai 9 mesi, da avviare per fasi convertendo in maniera organizzata ed efficace i modelli contrattuali tradizionali, le aziende del food italiano possono aspettarsi un cambiamento organizzato e ben strutturato verso un modello di business più collaborativo e sostenibile. La differenza rispetto alla tradizionale gestione delle relazioni con i fornitori è netta: Vested incoraggia un coinvolgimento più profondo e una maggiore trasparenza, creando un ambiente in cui tutti i partner lavorano insieme per il successo comune.
Il settore alimentare è pronto per abbracciare il metodo Vested di EY, un modello che promette di migliorare non solo la profittabilità delle aziende, ma anche l’esperienza del consumatore finale. Tante aziende stanno aprendo la strada così a partnership più forti, sostenibili e reciprocamente vantaggiose, che potrebbero ben presto diventare lo standard per l’intero settore.