La 16a edizione dell’Osservatorio Immagino dedica un dossier al canale online, e in particolare all’analisi dei dati relativi alle vendite veicolate dai siti e-commerce delle catene della Gdo e da Amazon. Lo scenario si caratterizza per un consolidamento degli acquisti sull’e-commerce il quale, con riferimento ai 102.567 prodotti Immagino rilevati nell’anno terminato a giugno 2024, ha incassato 1,2 miliardi di euro (2,6% circa delle vendite totali) contro i 47,7 miliardi di euro sviluppati in super e ipermercati. L’e-commerce si dimostra inoltre un canale molto veloce per far conoscere agli shopper i nuovi prodotti e quindi per diffondere nuovi stili di consumo, anche grazie alla possibilità di scegliere semplicemente referenze con caratteristiche distintive.
È interessante notare come il valore dei carrelli a tema monitorati nel canale online descriva un consumatore diverso rispetto a quello del negozio fisico. L’Osservatorio Immagino ha quindi confrontato l’indice di allocazione di ciascun paniere, cioè il peso delle vendite nel canale e-commerce confrontato a quello nel canale ipermercati e supermercati (se è 100 è uguale in entrambi i canali).
UNO SGUARDO AI PANIERI PIÙ PERFORMANTI ONLINE
Il paniere dei prodotti rich in e per intolleranze alimentari (8.297 referenze) ha sviluppato online un giro d’affari di quasi 148 milioni di euro, con un indice di allocazione del 128%, quindi +28% rispetto al canale fisico. Una percentuale analoga riguarda i prodotti biologici (con il 165%), o vegani (134%) e quelli nell’area della Corporate social responsibility (CSR, con 230 milioni di euro di vendite online e indice di 127%). Il dato sale invece a livello record per le referenze che forniscono zinco (702% di indice), magnesio (205%), potassio (189%) e vitamine (166%); buone le performance per i cibi arricchiti di calcio, fibre, proteine, Omega 3 e ferro, con pesi maggiori compresi tra il +13% e il +22 per cento.
Le vendite online del paniere free from si allineano tendenzialmente a quelle di super e ipermercati, tuttavia i cibi con minor presenza di zuccheri e senza aspartame hanno un peso decisamente maggiore nell’e-commerce, così come i claim che esplicitano l’assenza di pesticidi, residui, antibiotici, oltre al “senza Ogm” e alla presenza di pochi grassi e poche calorie. I 187 cibi indicati come “privi di lievito” hanno un indice di allocazione del 223% e quelli senza glutine del 135%; inoltre le vendite delle referenze senza lattosio guadagnano un +12% nel canale digitale rispetto a quello fisico.
NELL’E-COMMERCE VA BENE IL MADE IN ITALY
L’online è un terreno fertile anche per le etichette con il claim “100% italiano” (117% di indice), con la bandiera italiana (109%) e soprattutto con i marchi Dop e Igp (rispettivamente 120% e 117%). Il paniere “italianità” di Immagino vale peraltro quasi 270 milioni di euro di vendite. A proposito di referenze sostenibili, invece, non emergono particolari differenze tra i due canali, con l’eccezione di quelle che si riferiscono all’impronta ambientale (+30% online) e alla sostenibilità sociale (+17%); spiccano inoltre i prodotti certificati Ecolabel (270%), Ecocert (258%) o Sustainable cleaning (177%).
Tra le conclusioni, l’Osservatorio Immagino sottolinea quindi che il web è il canale ideale per assecondare l’effetto moda e massimizzare in un breve periodo le vendite di prodotti trendy.