![Forum IPAgro traccia trend e linee guida per imprese e retail](https://d3qpa3na1ei3ef.cloudfront.net/wp-content/uploads/2025/01/Forum-IPAgroalimentare-3.jpg)
È calato il sipario sulla XXII edizione del Forum IPAgro – Impresa Persona Agroalimentare, ospitata il 24 e 25 gennaio dal Palace Hotel di Milano Marittima (Ravenna) dall’emblematico titolo “Tutti impazziti: clima, mercati e tecnologie. Come crescere nel caos?”, che ha visto imprenditori, analisti di mercato e rappresentanti della Gdo succedersi in un incalzare di interventi, dando una rappresentazione plastica della complessità attuale, ma offrendo alcuni punti fermi per orientarsi.
CONSAPEVOLEZZA, OMNICANALITÀ E INDULGENCE: I TREND SECONDO NIQ
“Il caos più grande i consumatori italiani lo hanno già scontato e superato – dichiara Stefano Galli di NIQ –. Nel 2023 hanno affrontato un mercato delirante, con tassi inflazionistici del 15-16% medio sul largo consumo, ma oggi la situazione è più stabile”. Galli ha poi parlato di un passaggio del consumo da cauto a intenzionale, dove è alta l’attenzione alla riduzione degli sprechi. “È diminuito lo scontrino medio e aumentata le frequenza, che permette di creare meno scarto e avere maggiore controllo del budget”.
Una seconda tendenza è quella della polarizzazione dei consumi (i nuclei in difficoltà coprono fino a un terzo della popolazione) e del cambiamento nella composizione delle famiglie, con una diminuzione di quelle con figli (-16%) e un aumento di quelle mature e senza figli (+10%). “Due poteri di acquisto molto diversi, più basso della media il primo e più alto della media il secondo, e un diverso comportamento di spesa, che vede le prime appoggiarsi alle grandi marche e alla Mdd, mentre le seconde andare alla ricerca delle nicchie, di prodotti premium”, spiega Galli.
Altri trend significativi, la crescita nell’acquisto di prodotti ad alto contenuto di servizio e, quest’ultimo un’evidente conseguenza del consolidamento di una abitudine da lockdown, il consumo casalingo di prodotti anche di alta gamma che regalino momenti piacevoli alternativi a quelli fuori casa. Un esempio fra tutti, “è in crescita l’acquisto dello spumante italiano millesimato, da consumare al posto dell’aperitivo nel locale”, rileva Galli. Ultimo aspetto sottolineato è quello della omnicanalità: “Presto si scatenerà anche da noi il social commerce, l’acquisto via social media, TikTok in primis. Gli influencer guideranno sempre più i comportamenti di acquisto, con una inevitabile diminuzione della fedeltà alle marche”.
SI PAGA DI PIÙ PER LA SOSTENIBILITÀ
Tra i temi maggiormente discussi quando si parla di consumi, c’è quello dell’attenzione alla sostenibilità. Eppure Matteo Bonù di NIQ, ne parla in un’accezione diversa da quella a cui siamo abituati. “È un forte driver d’acquisto la sostenibilità, ma quella personale del consumatore, intesa come suo benessere. Grande slancio per frutta secca, integratori, yogurt greco e tutto ciò che si associa ad uno stile di vita salutare”. Diverso è il discorso per la sostenibilità in senso stretto, che Bonù descrive come un territorio ancora largamente inesplorato: “Il consumatore non è disposto a pagare di tasca propria la sostenibilità delle aziende e, se queste lo vogliono, sarà necessario che gli trasmettano di più e meglio i valori che ne stanno alla base, che il consumatore deve riconoscere e trovare credibili”.
MDD GUIDA LA FIDELIZZAZIONE, L’OPINIONE DI COOP ITALIA
Voce al retail con il Direttore generale Coop Italia, Domenico Brisigotti, che si è concentrato sulla private label e sulla sua forza che “va di pari passo con la creazione di valore aggiunto per il consumatore”. Un successo, quello della Mdd Coop, nato dall’idea, rivelatasi vincente, che sul mercato italiano potessero esistere prodotti di largo consumo con un appeal complementare rispetto ai prodotti mainstream. “Non prodotti che scimmiottano quelli della marca privata – commenta il manager –, ma che, appunto, offrono un valore aggiunto”.
Tra questi, la gamma FiorFiore rappresenta una proposta premium che deve il suo successo alla coerenza tra promessa e contenuti. “Per rispettare la promessa – spiega Brisigotti – abbiamo fatto un grande lavoro di positioning e marketing, puntando sui valori dell’intangibile, ma la qualità del prodotto è imprescindibile”. Ne è un esempio emblematico il Croccantino di Benevento, tra i prodotti più venduti della gamma dolciaria di FiorFiore. “Indubbiamente buono, con caratteristiche qualitative alte, ma salito così alla ribalta per la proposizione nuova, diversa, di un prodotto che trae le sue origini nel medioevo”.