
Assica, Isit (Istituto italiano salumi tutelati) e Ivsi (Istituto valorizzazione salumi italiani) esprimono la propria soddisfazione per il contenuto delle linee strategiche che guideranno le politiche della Commissione Europea nei prossimi cinque anni in materia di agricoltura ed alimentazione. Da anni, infatti, queste tre associazioni dell’industria italiana del food lamentavano il “pregiudizio diffuso nei confronti dei prodotti di origine animale”, chiedendo di “porre fine al continuo discredito del settore per tornare a raccomandazioni alimentari oggettive, pienamente basate su prove scientifiche solide e appropriate dal punto di vista economico e socio-culturale, con l’obiettivo di nutrire e rispettare le persone che consumano e producono questi alimenti invece di danneggiarle e demonizzarle”.
Il Presidente di Assica, Lorenzo Beretta (nella foto), commenta: “Per il nostro settore si tratta di una riabilitazione totale che speriamo si confermi anche nei fatti. La comunicazione della Commissione Europea rappresenta la strategia e la narrativa che ci auguravamo di leggere. Il passaggio ad una posizione più inclusiva, non punitiva e non discriminatoria, soprattutto per quanto riguarda il settore zootecnico, è uno sviluppo positivo che merita di essere riconosciuto”.
Il Presidente di Isit, Cristiano Ludovici, aggiunge: “È confortante rilevare come dopo la prima metà della scorsa legislatura, quando sembrava che il settore zootecnico dovesse essere messo sempre in discussione, gran parte del mondo scientifico abbia spontaneamente reagito dimostrando, attraverso ricerche, studi e orientamenti tecnico scientifici, che produzione e consumo di prodotti di origine animale sono sostenibili sia per la salute sia per l’ambiente”.
A questo proposito Lorenzo Beretta cita la “Dichiarazione di Dublino” di fine 2022, sottoscritta da oltre 1.200 scienziati di tutto il mondo, che “raccoglie evidenze scientifiche della sostenibilità ambientale dell’allevamento, dei suoi valori socio-culturali ed economici, dei benefici nutrizionali della carne e dei prodotti di origine animale, al fine di raggiungere una visione equilibrata e veritiera del futuro della zootecnia proponendo soluzioni per i numerosi miglioramenti possibili”.
Marella Levoni, Presidente di Ivsi, aggiunge: “Negli ultimi anni abbiamo creato dei percorsi di formazione per le nostre aziende, mirati a creare un nuovo modello di impresa più sostenibile e innovativo. Abbiamo organizzato dei tavoli di lavoro di approfondimento delle best practice del settore e attivato collaborazioni con diversi esperti per favorire il processo di transizione che le aziende sono chiamate a intraprendere, anche attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale. Ora stiamo lavorando su un progetto pilota per una filiera sempre più sostenibile, a testimonianza del cambio di passo del settore”.
“Mi auguro – conclude il Presidente di Assica – che questa visione metta definitivamente la parola fine a tutte quelle politiche commerciali – travestite da nutrizionali – tese a creare una ‘dieta universale’ che demonizza i prodotti di origine animale”.