Pubblicizzava la produzione e la vendita di una sedicente “mozzarella di bufala lombarda”, usando però il logo della dop mozzarella di bufala campana. Il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop e il Nucleo antifrodi carabinieri di Parma (competente per il Nord Italia) hanno scoperto l’inganno, in seguito a una verifica ispettiva congiunta effettuata in un caseificio-pizzeria in provincia di Milano.
Nel corso dei controlli sono stati rinvenuti involucri di confezionamento non regolamentari, in violazione del decreto legislativo 297/2004, contestando all’azienda la pubblicità ingannevole, dal momento che veniva reclamizzato un prodotto che non esiste e si evocava la denominazione di origine, traendo in inganno il consumatore. Nei confronti della società è stata elevata una multa di 6mila euro e sono stati sequestrati 160 kg di materiale pubblicitario e 400 kg di buste di confezionamento con il fantomatico logo “mozzarella di bufala lombarda”. Il rapporto finale è stato inviato al ministero delle Politiche agricole per i conseguenti provvedimenti. Le indagini proseguono per verificare l’origine del latte e la regolarità delle fasi di lavorazione.
“Abbiamo dato un segnale chiaro a chi ha intenzione di proseguire sulla linea dell’inganno ai consumatori – commenta Antonio Lucisano, direttore del Consorzio – Non esiste nessuna mozzarella di bufala lombarda, ma solo un prodotto generico di latte di bufala come in altre zone d’Italia. L’unica mozzarella di bufala è quella campana a marchio Dop, realizzata esclusivamente con latte fresco di bufala di razza mediterranea italiana, allevate nella zona di origine che, oltre alla Campania, comprende il basso Lazio e la provincia di Foggia”.
Secondo le stime del Consorzio di tutela il mercato parallelo della contraffazione vale ogni anno oltre 100 milioni di euro e produce circa 8 milioni di kg di mozzarella in Italia e all’estero. Si suddivide in: 1,8 milioni di kg di mozzarella non dop che riporta marchio dop, con un valore tra i 25 e i 30 milioni di euro, 6-8 milioni di kg di mozzarella con dicitura ‘mozzarella di bufala’ ma che non potrebbe indicare questa etichetta, con un valore di 75-100 milioni di euro. “Assistiamo alla crescita di un fenomeno inquietante: – aggiunge Lucisano – il tentativo, soprattutto in alcune aree del Nord, di appropriarsi indebitamente e illegalmente di un marchio di qualità, che vuol dire tradizione, controlli, genuinità e unicità. Per il comparto questo rappresenta un pericolo ancor maggiore dei numerosi tentativi di imitazione del nostro prodotto all’estero: come avviene in Cina e in numerose realtà in tutti i continenti. Con cadenza quasi quotidiana, infatti, siamo costretti a leggere di presunte mozzarelle di bufala venete o siciliane, articoli in cui si delineano scenari inverosimili di un futuro prodotto del Nord in grado di competere con l’autentica mozzarella dop che creano una preoccupante confusione tra i consumatori. Nel resto d’Italia si può realizzare un prodotto generico con latte di bufala, che nulla ha a che fare con la mozzarella di bufala campana dop, unica per gusto, qualità della materia prima e per sicurezza, visto che è sottoposta a oltre 10mila controlli l’anno”.
Contraffazioni, scoperta la mozzarella di bufala ‘lombarda’
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