Arriva l’autunno, e la crisi economica si fa sentire con ulteriore crudezza: quasi una famiglia su quattro (24%) si trova in difficoltà economiche, con un aumento del 3% rispetto al 2011. E quasi la metà degli italiani (48%) pensa che la propria situazione sia destinata addirittura a peggiorare in futuro. È quanto emerge dalla prima indagine su “I comportamenti degli italiani nel tempo della crisi”, realizzata da Coldiretti-Swg a ottobre 2012, e presentata al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato da Coldiretti a Villa d’Este a Cernobbio (Co). Il 51% delle famiglie dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre l’8% non ha un reddito sufficiente nemmeno per l’indispensabile. C’è comunque anche un 40% di italiani che vive senza particolari affanni economici e un 1% che si può concedere dei lussi. La maggioranza delle famiglie, in ogni caso, ricicla dall’armadio gli abiti smessi nel cambio stagione: il 53% degli italiani ha rinunciato o rimandato gli acquisti di abbigliamento e accessori. Anche viaggi e vacanze sono stati ridotti o annullati dal 51% degli italiani. Della frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero ne fa a meno il 48 per cento. No all’acquisto di nuove tecnologie per il 42% degli italiani, alle ristrutturazioni della casa (40%), all’auto o alla moto nuova (38%) e all’arredamento (38%), ma anche alle attività culturali (37%). Solo il 17% degli italiani, peraltro, dichiara di aver ridotto la spesa o rimandato gli acquisti alimentari, una percentuale superiore solo alle spese per i figli (9%).
PER QUALI CATEGORIE HA RIDOTTO, RINUNCIATO O RIMANDATO L’ACQUISTO
Abbigliamento | 53% |
Viaggi o vacanze | 51% |
Tempo libero | 48% |
Beni tecnologici | 42% |
Ristrutturazione casa | 40% |
Arredamento | 38% |
Auto/moto | 38% |
Attività culturali | 37% |
Generi alimentari | 17% |
Spese per i figli | 9 % |
Fonte: indagine Coldiretti-Swg risposte multiple
Nei supermercati, il 56% degli italiani alla ricerca delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti, il 62% confronta con più attenzione del passato i prezzi e oltre la metà (51%) va a caccia dei prodotti che costano meno. Oltre quattro italiani su dieci (43%) fanno la spola tra diversi negozi per cercare la maggiore convenienza. Il 44% preferisce acquistare prodotti locali, l’11% quelli artigianali e solo il 9% quelli di una grande marca nazionale, mentre per il 36% è indifferente e si guarda solo al prezzo o alla qualità. Da segnalare il boom degli acquisti diretti dai produttori, ai quali si rivolge regolarmente il 14% degli italiani, il 48% qualche volta, il 27% raramente e solo l’11% mai. Inoltre, due italiani su tre (65%) hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo per effetto della crisi. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 67% con una spesa più oculata, il 59% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40% riducendo le dosi acquistate e il 38% guardando con più attenzione alla data di scadenza. In Italia, del resto, gli sprechi alimentari raggiungono un valore annuale di 11 miliardi di euro. Sulle tavole degli italiani tornano così i piatti del giorno dopo: come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia.
COSA HAI FATTO PER RIDURRE LO SPRECO ?
Spesa in modo più oculato | 67% |
Utilizzando quello che avanza | 59% |
Riducendo le dosi acquistate | 40% |
Più attenzione alla data di scadenza | 38% |
Fonte: indagine Coldiretti-Swg risposte multiple
Crollano gli acquisti di prodotti equosolidali: non li compra più l’8% degli italiani che lo scorso anno li acquistavano regolarmente o qualche volta. E scendono anche quelli di alimenti etnici, ai quali ha rinunciato il 7% degli italiani. La crisi colpirebbe insomma anche la solidarietà: i prodotti trade fair, per lo più provenienti da Paesi del terzo mondo, sono stati acquistati regolarmente o qualche volta solo dal 32% degli italiani, il livello più basso degli ultimi cinque anni. Sembra sgonfiarsi anche il boom nei consumi dei prodotti etnici, acquistati solo dal 25% degli italiani, anche per la scelta di privilegiare acquisti di prodotti nazionali per sostenere l’economia e l’occupazione in un difficile momento di crisi. Quasi la metà degli italiani (46%) continua infine ad acquistare regolarmente, o qualche volta, prodotti biologici, mentre il 73% prodotti a denominazione di origine. Resta alta l’opposizione agli ogm, considerati meno salutari da ben il 57% degli italiani, con un 18% che non risponde.
GLI ACQUIRENTI DI PRODOTTI ALIMENTARI
Prodotti | Acquirenti |
Prodotti dop-igp-stg | 73% |
Prodotti biologici | 46% |
Prodotti equosolidali | 32% |
Prodotti etnici | 25% |
Fonte: indagine Coldiretti-Swg – chi acquista regolarmente o qualche volta