Il 2012 viaggia a doppia cifra per Mutti, specialista delle conserve rosse premium, che lo scorso settembre ha messo a segno un incremento del 19% nelle vendite a valore (totale azienda) con le quote tutte in forte crescita rispetto al 2011: concentrato +2 punti quota, polpa + 3,9 punti quota e passata +2,1 punti quota (dati Iri a.t. settembre 2012 quota valore).
“Il trend positivo – commenta Francesco Mutti, amministratore delegato dell’azienda parmigiana, in un comunicato stampa – ci ha permesso di investire nell’ultimo triennio 2010–2012 oltre 20 milioni di euro in investimenti tecnici; in termini occupazionali registriamo un aumento dal 2010 a oggi del 20% dei dipendenti a tempo indeterminato e del 40% della manodopera stagionale impiegata durante la campagna e assunta con regolare contratto a termine”.
Grazie alla campagna agraria 2012, conclusasi qualche giorno fa, l’azienda ha ritirato e avviato alla trasformazione 180mila tonnellate di pomodoro: un quantitativo che rispetta quanto stimato all’inizio del 2012 con le organizzazione agricole, malgrado la mancanza di piogge e il clima torrido dell’estate che hanno causato una riduzione delle rese in campo e maggiori complessità nella campagna di raccolta.
Il pomodoro proviene per la maggior parte dall’Emilia Romagna e dalle regioni confinanti, ed è stato coltivato da oltre 220 aziende agricole fidelizzate.
Dal 2010, vista l’importanza dell’utilizzo di acqua nella coltivazione del pomodoro, Mutti ha dato vita a un progetto in collaborazione con Wwf e il dipartimento per l’Innovazione dei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università della Tuscia per calcolare la propria impronta idrica. Anticipando così il trend dei continui periodi di siccità che caratterizzano le stagioni estive, Mutti ha deciso di porsi obiettivi di riduzione del consumo di acqua pari al 3% entro il 2015, partendo dalla razionalizzazione dell’acqua da utilizzare per l’irrigazione.
Nella stagione agraria 2012, è stata avviata una sperimentazione con un innovativo servizio di gestione dell’irrigazione presso 20 aziende agricole conferenti dislocate su tutta l’Emilia Romagna, per contribuire a limitare l’uso dell’acqua ai soli volumi necessari. Un’èquipe di professionisti, attraverso il monitoraggio diretto dell’umidità del terreno, come sensori e sonde, ha verificato l’esatto impiego dei volumi di acqua utilizzata per l’irrigazione a goccia e a pioggia, guidando così l’agricoltore a un ottimale utilizzo delle risorse idriche. Confrontando i dati rilevati dalle aziende agricole “guidate” con i risultati provenienti da quelle “non guidate”, risulta un risparmio di acqua che arriva fino al 30 per cento.
“Il risparmio di acqua del 30%, dovuto alla sola razionalizzazione dell’irrigazione in campo – nota Mutti – rappresenta un passo importante, che contribuirà a raggiungere entro il 2015 l’ambizioso obiettivo, stabilito in collaborazione con Wwf, di riduzione dell’impronta idrica del 3% su tutta la filiera Mutti: dalla coltivazione del pomodoro, alla trasformazione in stabilimento, alla distribuzione sul territorio nazionale”.
Mutti, nel 2012 vendite a +19%
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