Nel resoconto intermedio di gestione del terzo trimestre 2012, Parmalat registra un buon andamento sia del fatturato sia della redditività. Il fatturato netto è pari a 3.690,1 milioni di euro, in aumento di 430,7 milioni (+13,2%) rispetto ai 3.259,3 milioni dei primi nove mesi del 2011. La variazione a perimetro costante – escludendo cioè l’effetto derivante dal consolidamento di Lactalis American Group Inc (e controllate), Lactalis do Brazil e Lactalis Alimentos Mexico nel terzo trimestre 2012 – risulta pari a 245,7 milioni (+7,5%). Tale incremento – come spiega una nota ufficiale del gruppo di Collecchio (Pr) – è principalmente dovuto all’adeguamento dei prezzi operato in quasi tutti i mercati a partire dalla fine del 2011, ai maggiori volumi di vendita registrati in Australia, Russia e Africa e all’apprezzamento di alcune valute nei confronti dell’euro.
Il margine operativo lordo è pari a 279,2 milioni di euro, in aumento di 35,6 milioni (+14,6%) rispetto ai 243,6 milioni dei primi nove mesi del 2011. La variazione a perimetro costante risulta pari a 16 milioni (+6,6%). Tale incremento è imputabile all’aumento dei prezzi di vendita, al contenimento dei costi di struttura ed all’apprezzamento di alcune valute nei confronti dell’euro.
In Italia il fatturato netto si attesta a 709 milioni di euro (730,7 milioni nei primi nove mesi del 2011) in calo del 3%, in seguito alla flessione dei consumi nelle principali categorie di prodotto in cui opera la business unit e all’aumento sul mercato del peso delle private label. Il margine operativo lordo risulta in crescita (+13%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie agli aumenti dei listini operati nella seconda parte del 2011 e al contenimento dei costi variabili di produzione e dei costi di struttura. Parmalat si conferma leader nel mercato del latte e della panna UHT.
In Canada il fatturato netto, espresso in euro, è pari a 1.230,6 milioni, in aumento rispetto ai 1.171,8 milioni dei primi nove mesi del 2011 (+5%). Il margine operativo lordo, nonostante un mercato altamente competitivo, si attesta a 115,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 108 milioni (+6,5%) dell’analogo periodo del 2011, grazie al contenimento dei costi di struttura. Nel corso dell’esercizio si rileva un apprezzamento del dollaro canadese pari al 6,6% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo dell’anno precedente; l’effetto cambio sul fatturato è pari a 80,7 milioni di euro e sul margine operativo lordo a 7,6 milioni di euro. Parmalat si conferma leader nel segmento “premium” del mercato del latte pastorizzato e in quello dei formaggi “snack”.
In Australia la consociata registra un fatturato pari a 713,1 milioni di euro, in aumento del 16,3% rispetto ai 613,3 milioni dei primi nove mesi del 2011; il margine operativo lordo è pari a 40,2 milioni di euro, in significativo aumento rispetto ai 31,1 milioni dell’analogo periodo del 2011 (+29,5%), a seguito del buon andamento delle vendite dei prodotti a maggior valore aggiunto. Nel corso dell’esercizio si rileva un apprezzamento del dollaro australiano pari all’8,5% rispetto al cambio applicato l’anno precedente; l’effetto cambio sul fatturato è pari a 60,4 milioni di euro e sul margine operativo lordo a 3,4 milioni di euro.
In Africa, area che include Sud Africa, Mozambico, Zambia, Botswana e Swaziland, il fatturato netto, espresso in euro, si attesta a 319,4 milioni, in aumento del 5,2% rispetto ai 303,5 milioni dei primi nove mesi 2011; il margine operativo lordo si attesta a 20,6 milioni di euro, in calo rispetto ai 29,2 milioni dell’analogo periodo 2011 (-29,4%), soprattutto a seguito del forte incremento del costo di acquisto della materia prima latte, solo in parte recuperato attraverso gli aumenti di prezzo, e ai maggiori investimenti pubblicitari. La controllata sud africana conferma la propria leadership nei mercati del formaggio e del latte aromatizzato.
Negli Stati Uniti, il gruppo, in seguito all’acquisizione di Lactalis American Group Inc (e relative controllate), ha nuovamente una presenza industriale. Il fatturato netto, espresso in euro, si attesta nel trimestre a 185 milioni, in crescita del 13,7%, rispetto ai 162,7 milioni (dati 2011 pro-forma), soprattutto per il buon andamento del canale food service, deli e delle vendite retail. Il margine operativo lordo, pari a 19,8 milioni di euro, è in crescita del 32,9% rispetto ai 14,9 milioni (dati 2011 pro-forma) e beneficia degli aumenti nei prezzi applicati nel corso dell’anno. Nel periodo si ha inoltre un incremento degli investimenti di marketing, a sostegno della focalizzazione sui brand principali.
In Sud America, l’area include le consociate Venezuela, Colombia, Ecuador, Paraguay e, a partire dal terzo trimestre 2012, le attività acquisite in Messico e Brasile la cui operatività è stata da poco avviata. Il fatturato netto dell’area, espresso in euro, è in crescita del 25,6% e si attesta a 410 milioni in crescita di 83,5 milioni rispetto ai 326,5 milioni dei primi nove mesi del 2011. Il margine operativo lordo presenta invece una contrazione (-31,9%) e risulta pari a 16,7 milioni di euro (24,5 nei primi nove mesi del 2011) per effetto principalmente delle difficoltà della consociata venezuelana (vincoli all’adeguamento dei prezzi di vendita e condizioni di mercato estremamente difficili).
In Russia, il fatturato netto, espresso in euro, pari a 76,6 milioni risulta in aumento del 12,8% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente (67,9 milioni); la redditività della consociata è in deciso miglioramento (+85%) passando da 4,8 milioni di euro nei primi nove mesi del 2011 a 8,8 milioni dei primi nove mesi del 2012, a seguito dell’adeguamento dei prezzi di vendita e dell’andamento del costo della materia prima latte in calo rispetto all’anno precedente.
L’utile operativo netto è pari a 168,8 milioni di euro, in diminuzione di 26,5 milioni rispetto ai 195,3 milioni dei primi nove mesi del 2011. Il risultato include un miglioramento della gestione industriale, a perimetro costante, pari a 16,0 milioni ed un minor contributo della gestione non ricorrente per 61,7 milioni. Gli ammortamenti e le svalutazioni di immobilizzazioni ammontano a 92,3 milioni (91,9 milioni nei primi nove mesi del 2011).
L’utile del gruppo è pari a 140,5 milioni di euro, in calo di 11,7 milioni rispetto ai 152,2 milioni dei primi nove mesi del 2011. Il miglioramento della gestione industriale e i maggiori proventi finanziari sulla liquidità investita registrati nel periodo non hanno integralmente compensato il minor contributo della gestione non ricorrente che lo scorso anno fu pari a 43,6 milioni di euro.
Le disponibilità finanziarie nette sono pari a 745,7 milioni di euro, in diminuzione di 772,7 milioni rispetto ai 1.518,4 milioni del 31 dicembre 2011. Le cause principali di tale variazione sono: l’assorbimento di cassa da attività non ricorrenti per 720,8 milioni, principalmente a seguito dell’operazione di acquisizione di Lactalis American Group Inc (e controllate), Lactalis do Brazil e Lactalis Alimentos Mexico; il pagamento dei dividendi per 178,6 milioni, in parte compensato dalla generazione di cassa da attività operative e finanziarie, rispettivamente per 115,1 milioni e 10,9 milioni.
L’utile del periodo è pari a 68,1 milioni di euro, in aumento di 3,6 milioni, rispetto ai 64,5 milioni di settembre 2011. La variazione è principalmente determinata: dal miglioramento della gestione industriale (+4 milioni di euro), dagli effetti dei maggiori introiti da dividendi da partecipate (48,7 milioni di euro, contro 35,5 milioni dei primi nove mesi del 2011) e dei maggiori proventi finanziari netti (+5,6 milioni). Tali benefici hanno più che compensato la diminuzione dei proventi non ricorrenti.
Parmalat, fatturato 2012 a +13,2%
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