In Italia, l`86% dei trasporti commerciali avviene su gomma: e inevitabilmente, l’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti. La benzina è aumentata dell’11,3% (+9,9% a dicembre) su base annua e del 3,5% su base mensile. Sempre a gennaio il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto è salito del 15,7% (+14,5% a dicembre) in termini tendenziali e del 4,0% sul piano congiunturale. Riguardo al gpl, l’indice ha registrato un rialzo annuo del 26,3% (+21,3% a dicembre) e un aumento mensile del 7,8%.
Tali aumenti hanno contribuito in modo determinante al rincaro della spesa del 2,7% su base annua. A subire gli effetti del carobenzina sono anche gli alimentari, con ogni pasto che – nota Coldiretti – percorre in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. Il rischio che l’aumento del costo dei carburanti rischi di determinare un effetto valanga sulla spesa è particolarmente evidente per la crescente dipendenza dall’Italia per l’alimentazione dall’estero. Nel 2010 è infatti salito del 52% il deficit commerciale dell’Italia nell’agroalimentare che raggiunge il valore di 8,554 miliardi di euro.
Il carocarburante riaccende l’inflazione nel food
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