Piano strategico di grande respiro per Lavazza, che si prepara a sbarcare nel Regno Unito, con una rete di 400 coffee shop Lavazza Espression nel giro di dieci anni. Le prime 50 aperture sarebbero previste nel triennio 2013/’15: ma cinque locali sarebbero già sul trampolino di lancio a Derby, a Leeds, a Newbury e a Londra (due).
La notizia del progetto – confermata dal gruppo torinese – è trapelata su diversi quotidiani britannici, in seguito a una ‘segnalazione’ della società immobiliare Cushman & Wakefield, incaricata da Lavazza di trovare appunto 400 location nelle principali aree urbane e turistiche del Regno Unito. A dispetto della forte presenza di catene nazionali di coffee shop come Costa (1.200 locali), Starbucks (760 attuali, altri 300 pianificati), Caffè Nero (500) e Prêt-à-Manger (240 locali), secondo le indagini di mercato condotte da Lavazza, in terra britannica permane una vasta domanda insoddisfatta: in particolare, dai consumatori britannici emerge con forza il desiderio di un’autentica ‘Italian Coffee Experience’, più genuinamente italiana rispetto ai competitor attualmente presenti.
Lavazza ha già un presidio al Trafford Centre di Manchester, oltre a una concessione nei celebri magazzini Harrods a Londra. Lo sviluppo della rete di 400 locali avverrà con l’aiuto di un socio locale, Catalyst Retail, esperto del mercato e del territorio e chiamato quindi a individuare le location più corrette. Secondo le dichiarazioni rilasciate al al quotidiano La Stampa, Lavazza “non gestirà direttamente i punti vendita”, ma sarà invece “il fornitore di caffè e il partner con cui sviluppare il concept del punto vendita, definire l’offerta di caffetteria e di food, occuparsi della formazione del personale attraverso i propri training center e fornire la consulenza degli store manager Lavazza”.
Al centro dei locali Lavazza Espression, ci sarà la proposta ai britannici di “tutto il mondo della caffetteria con l’espresso italiano come base”, e correlata a questa l’offerta di cibo sia dolce sia salato.
Lavazza sta sviluppando da tempo diverse catene di caffetterie all’estero, di proprietà oppure in gestione indiretta (franchising o concessione) in città e aeroporti. Accordi importanti sono stati firmati in Russia e in Cina. L’insegna Lavazza Espression è già presente in vari Paesi tra cui Stati Uniti, Armenia, Libano e Corea. Lavazza opera anche in India con la rete Barista di 160 shop in India, mentre la catena Caffè di Roma ha 80 punti in Italia e all’estero, soprattutto in Medio Oriente.
Nel preconsuntivo di fine anno, Lavazza prevedeva di chiudere il 2012 con un fatturato intorno ai 1.330 milioni di euro (1.268 milioni nel 2011), con anche un ampio ritorno all’utile, in netta controtendenza con il risultato negativo del 2011 e in linea con i valori precrisi. A fronte di un mercato domestico ancora in contrazione, Lavazza ha recuperato due punti di quota a volume, 43,4%, attestandosi a un 48,4% a valore (fonte Nielsen). Tra le note positive del 2012, la riduzione del prezzo della materia prima, tornato ai livelli del 2010 dopo i picchi speculativi dell’esercizio passato.
Lavazza, sbarco in UK con 400 coffee shop
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