Oxfam – storica associazione britannica di charity – ha lanciato l’iniziativa globale ‘Scopri il Marchio’ per informare i consumatori sul modo in cui le dieci maggiori multinazionali dell’alimentare cercano di migliorare le proprie filiere produttivve. A partire da informazioni di dominio pubblico, Oxfam ha redatto una pagella che valuta le politiche agricole delle compagnie con il maggiore fatturato complessivo a livello mondiale, individuate in base alla classifica annuale di Forbes 2000.
La pagella si focalizza su sette temi equivalenti:
1. Trasparenza aziendale
2. Trattamento delle donne che lavorano nella filiera produttiva
3. Diritti dei braccianti agricoli nella filiera produttiva
4. Trattamento economico e commerciale dei piccoli produttori agricoli
5. Terra, diritti d’accesso alla terra e uso sostenibile
6. Acqua, diritti e accesso alle risorse idriche e uso sostenibile
7. Cambiamento climatico, sia in materia di riduzione delle emissioni di gas serra che di aiuto agli agricoltori ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
La pagella tratta sei dei sette temi (tutti, tranne la questione trasparenza) in modo simile. All’interno di questi sei temi, gli indicatori sono raggruppati in quattro categorie (ciascuno del valore di un quarto del punteggio disponibile per questo tema): la consapevolezza, la conoscenza, gli impegni, e la gestione della filiera. Queste categorie di indicatori sono volti a rispondere alle seguenti domande:
1. Consapevolezza: L’azienda dimostra consapevolezza sulle questioni fondamentali relative a tale tema e realizza dei progetti per affrontarle?
2. Conoscenza: L’azienda misura, valuta e segnala questioni e fatti chiave relativi a questo tema nelle sue filiere di produzione?
3. Impegni: L’azienda s’impegna ad affrontare le questioni chiave relative a questo tema nelle sue filiere di produzione?
4. Gestione della filiera: l’azienda richiede ai propri fornitori di rispettare le norme pertinenti relative a questo tema?
Il tema della trasparenza è strutturato in maniera diversa. Ha una portata più ampia e premia le aziende per la divulgazione delle questioni a livello di comunicazione esterna e interna all’azienda.
Oxfam ha concepito Scopri il marchio come iniziativa di lungo termine, in quanto aggiornerà regolarmente la pagella per offrire un servizio a quei consumatori che stanno cercando di fare scelte in linea con i loro valori e vogliono conoscere sempre di più le compagnie che stanno dietro i marchi che acquistano. Anzi, secondo l’associazione, proprio i consumatori, attraverso le scelte d’acquisto, hanno il potere di spingere le aziende a impegnarsi di più, in un’ideale competizione virtuosa.
Dal momento che l’indice affronta questioni che richiedono un rigoroso dibattito e un dialogo tra aziende, società civile ed esperti del settore, Oxfam intende avviare una collaborazione con una vasta gamma di parti interessate a migliorare la modalità di valutazione delle aziende, ponendo particolare attenzione ai nuovi approcci alla filiera di produzione agricola. Nel corso dell’iniziativa Scopri il Marchio, Oxfam condurrà un processo annuale di revisione e miglioramento degli indicatori che compongono la pagella e la aggiornerà secondo i dati che verranno rilevati.
I risultati
Al momento, la classifica stilata da Oxfam vede le aziende alimentari ancora molto indietro nelle politiche di sostenibilità: la prima classificata, Nestlé, ha totalizzato un punteggio di 38 su 70, collocandosi a un 54% nel percorso complessivo, seguita da Unilever, al 49% (34/70), da Coca-Cola e da Pepsico. Seguono nell’ordine: Mars, Danone, Mondelez, General Mills, Kellogg, Associated British Food (19%, 13/70). Al momento, quindi, Oxfam sospende il giudizio, invitando tutte le multinazionali a fare di più, in particolare nello sfruttamento del terreno, nei rapporti con le donne, nell’impatto sul cambiamento climatico. Emanuela Taverna
Sostenibilità, Oxfam dà i voti ai big brand del food & drink
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