Se l’Italia piange, l’Europa non ride. Per tutto il Vecchio Continente, il 2012 è stato un anno difficile dell’intero comparto food & drink tanto per la produzione industriale quanto per i consumi. Secondo i dati Eurostat, rielaborati da FoodDrink Europe, nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’indice di produzione dell’industria manifatturiera ha registrato una flessione del –2,3%, portando la variazione annua rispetto allo stesso periodo del 2011 a –3,3 per cento.
Di fronte allo scenario depressivo della domanda, anche l’andamento della produzione dell’industria alimentare – primo comparto manifatturiero europeo – ne ha risentito: nel trimestre ottobre-dicembre 2012 l’indice ha mostrato un –0,36% rispetto al trimestre precedente, con sensibili flessioni soprattutto in Ungheria (–3,27%), Grecia (–3,2%), Regno Unito (–2,95%), Bulgaria (–2,84%) e Italia (–2,31%).
Anche i consumi domestici di food & drink a volume hanno infatti segnato il passo: nei tre mesi ottobre-dicembre 2012 sono calati lievemente del –0,2% rispetto al trimestre precedente e del –0,3% rispetto allo stesso periodo del 2011.
E se le vendite al dettaglio a volume in tutti e 27 i Paesi dell’Unione europea sono complessivamente calate del –0,7% a dicembre 2012 rispetto al mese precedente, malgrado le feste natalizie, anche più sconfortante è il trend rispetto al dicembre 2011: –2 per cento. La variazione negativa di fine anno ha riguardato ben 12 Paesi Ue: peggio di tutti sono andate Romania (–3,2%, Spagna –2,2% e Slovenia (–2,1%), mentre i trend più positivi sono stati messi a segno da Lussemburgo e Polonia (entrambi con +2,2%) ed Estonia (+1,9%).
Né molto meglio sono andate le vendite al dettaglio per il food & drink (tabacco compreso): a dicembre 2012 hanno registrato in tutta l’Unione europea un arretramento del –0,4% a volume rispetto al novembre, ma il calo si fa ben più vistoso nell’arco di un anno, perché rispetto al dicembre 2011 la flessione è del –1,2 per cento.
TABELLA
Il trend della produzione
Paese | Var. % 3° trim/2° trim | Var. % 4° trim/3° trim |
Ue 27 | +0,52 | –0,36 |
Irlanda | +1,23 | +7,31 |
Estonia | +0,96 | +1,41 |
Austria | –0,16 | +1,36 |
Germania | +0,05 | +0,72 |
Repubblica Ceca | –0,37 | +0,49 |
Belgio | +1,36 | +0,42 |
Lituania | +4,11 | +0,30 |
Portogallo | +1,88 | +0,18 |
Svezia | –2,47 | +0,20 |
Paesi Bassi | +0,32 | –0,03 |
Finlandia | –1,47 | –0,75 |
Polonia | +1,44 | –0,90 |
Danimarca | +2,60 | –1,07 |
Spagna | –0,74 | –1,35 |
Lettonia | +1,65 | –1,63 |
Italia | +1,27 | –2,31 |
Bulgaria | –1,62 | –2,84 |
Regno Unito | +0,34 | –2,95 |
Grecia | +0,21 | –3,20 |
Ungheria | +0,58 | –3,27 |
Fonte: Eurostat, marzo 2013