Guala Closures, multinazionale italiana ai vertici mondiali della produzione di chiusure in alluminio e anticontraffazione per alimenti e bevande, ha presentato la seconda relazione di sostenibilità per rendicontare gli obiettivi, i programmi e i risultati raggiunti nel 2012. Il gruppo piemontese, impegnato in una strategia a lungo termine, ha definito 12 indicatori strategici relativi all’ambiente, il sociale e l’economia
Inoltre, Guala Closures quest’anno compensa le emissioni di CO2* generate dalla produzione di 1 miliardo di chiusure per il vino attraverso un progetto di riforestazione in India, nello stato più povero del paese, il Bihar.
Per compensare 20mila tonnelate di CO2, sono stati piantati 80mila alberi di 17 specie differenti, dando lavoro a più di 3.200 persone. Inoltre, essendo alberi da frutto, le stesse persone ricaveranno un reddito dalla vendita dei frutti.
Il programma è stato coordinato dall’ONG Up2green Reforestation, sotto il controllo di Ecocert Environnement.
Con circa 4mila dipendenti, 25 stabilimenti produttivi in tutto il mondo, il gruppo alessandrino vende in oltre 100 Paesi e conta 5 centri di ricerca, in India, in Cina, in Messico, in Scozia e in Italia nei quali sono stati creati 20 nuovi prodotti negli ultimi tre anni e depositati oltre 70 brevetti internazionali. Nel 2012 il Gruppo Guala Closures ha registrato un fatturato di 497 milioni di euro.
Guala Closures riforesta in India e ‘compensa’ 1 mld di chiusure
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