Agosto decisivo per Riso Scotti, che a inizio mese ha siglato un accordo – già annunciato peraltro lo scorso febbraio – con il colosso spagnolo Ebro Foods, che ne prevede l’ingresso nell’azienda pavese, con l’acquisto di una quota azionaria del 25% del capitale della capogruppo. Il valore dell’operazione si aggirerebbe intorno ai 18 milioni di euro, secondo le stime del Sole24Ore.com.
Ebro Foods è ai vertici del mercato mondiale nei settori del riso, pasta e sughi, con 60 marchi in 25 Paesi tra Europa, Nord America, Asia e Africa. Il fatturato 2012 ha superato i 2,04 miliardi di euro, con un utile netto di 158 milioni e un indebitamento di 245 milioni (pari allo 0,8% del mol). Negli accordi siglati, figurerebbe un’opzione ‘da definire’ per arrivare a una quota di controllo per gli spagnoli del 40% di Riso Scotti, mentre per il 51% si renderebbe necessaria ‘una nuova negoziazione’.
Per il gruppo pavese – che attraverso la controllata Riso Scotti Energia due anni fa si trovò al centro di un clamoroso caso di truffe per energia prodotta da fonti falsamente rinnovabili – l’intesa con il gruppo spagnolo – come si legge nell’annuncio ufficiale – “ha la valenza di un’alleanza industriale e commerciale finalizzata a dare ulteriore impulso all’internazionalizzazione già da qualche anno in atto nel gruppo Scotti, penetrando nuovi mercati internazionali, con l’obiettivo di sviluppare la produzione del quartier generale pavese di Bivio Vela e di allargare le frontiere al risotto made in Italy e ai tanti prodotti derivati dal riso che produce e già commercializza in oltre 60 Paesi nel mondo”.
Nel 2012 Riso Scotti ha mantenuto il fatturato a 170 milioni di euro. Il mol è passato però da 6,9 a 11,3 milioni e l’utile netto da 2,4 a 2,6 milioni. A livello di consolidato del gruppo, che comprende anche Riso Scotti Energia e la controllata rumena, si arriva a circa 200 milioni di euro di fatturato e 5,5 milioni di utili. Il portafoglio di Riso Scotti ed Ebro Foods è piuttosto complementare e l’accordo raggiunto mira anche a unire i rispettivi know-how: in tal senso sono annunciati già in cantiere alcuni progetti anche per penetrare nuovi mercati migliorando i canali di distribuzione e aprendo nuove vie di espansione, grazie anche alla solidità industriale, patrimoniale e finanziaria del gruppo iberico.
“Per noi è un momento storico – dichiara nella nota ufficiale Dario Scotti, presidente e amministratore delegato di Riso Scotti, che nelle trattative con Ebro Foods è stato affiancato da Rodolfo Radice, vicepresidente di Riso Scotti e legale del gruppo Scotti e da Paolo Romagnoli, commercialista di riferimento del gruppo -: dopo 153 anni l’azienda, 100% di proprietà della mia famiglia, apre ad azionisti terzi: la scelta è stata attenta e meditata, nel desiderio di esprimere una rinnovata e maggiore forza industriale come primo gruppo risiero europeo, in termini di sviluppo e distribuzione di prodotti di nuova generazione. Sappiamo di aver scelto i migliori, e siamo lusingati di essere stati scelti dai numeri uno. La sesta generazione Scotti, con le mie figlie, è già attiva all’interno del gruppo; abbiamo una progettualità importante, di respiro internazionale, che siamo certi di poter sviluppare al meglio anche grazie a questa nuova partnership spagnola”.
Di piena soddisfazione è anche il commento ufficiale di Antonio Hérnandez Callejas, presidente e amministratore delegato di Ebro Foods: “Nel corso degli anni abbiamo siglato con successo accordi con diverse grandi imprese del settore, negli Stati Uniti, Europa e Asia. Unendo le forze con Riso Scotti consolideremo entrambi le nostre posizioni nel settore, ampliando le nostre forze di vendita, aprendo nuovi canali di crescita e avviando un processo di esperienza condivisa che permetterà lo sviluppo internazionale di prodotti e specialità italiane come il risotto”.
Riso Scotti, il 25% passa a Ebro Foods
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