Dopo un 2012 più che positivo, anche nel primo semestre 2013, con ricavi consolidati a 304,8 milioni di euro (+8,2% sullo stesso periodo 2012) procede il trend di crescita del gruppo conserviero salernitano La Doria, favorito soprattutto dalle buone performance delle private label dei retailer nazionali ed esteri (tra cui Carrefour, Auchan, Selex e Conad in Italia e Tesco, Sainsbury, Waitrose oltreconfine). In Italia è cresciuto del 20,5%, malgrado la stabilità dei consumi italiani di conserve di pomodoro e di legumi e il calo di quelli dei succhi di frutta.
Soddisfacente anche la crescita all’estero (+5%) dove l’azienda ha conquistato quote di mercato sia nei Paesi più consolidati sia in quelli emergenti in cui va diffondendosi la dieta mediterranea. Il miglioramento della marginalità è stato conseguito grazie a una forte spinta sui volumi di vendita (+9%) e nonostante l’aumento del costo di produzione dei derivati del pomodoro trasformati durante la campagna estiva del 2012 e l’incremento del costo dei legumi.
I legumi trainano il fatturato
Nel primo semestre 2013 i ricavi totali consolidati si sono attestati a 304,8 milioni di euro, in crescita dell’8,2% rispetto ai 281,8 milioni del primo semestre 2012. A parità di cambio di conversione del bilancio della controllata inglese Ldh-La Doria Ltd), il fatturato consolidato
ammonterebbe a 311,3 milioni di euro (+10,5% rispetto al 30/6/2012). Il fatturato del gruppo è stato generato nel settore dei derivati del pomodoro (25,7%), dei succhi e della frutta in scatola (15,7%), dei legumi e vegetali (25,8%) e “altri prodotti” (32,8%). A spingere la crescita del fatturato, è stata la linea “legumi e vegetali” (+14,2%), seguita dalla linea “rossa” (+13%). Positivi tassi di incremento sono stati riportati anche dagli “altri prodotti” (+5,7%) commercializzati dalla controllata Ldh-La Doria Ltd. All’estero è stato destinato il 78% delle vendite, mentre il peso del mercato domestico si è attestato al 22 per cento. I mercati internazionali che hanno realizzato la crescita più spinta e significativa sono stati l’Asia, prevalentemente Giappone (+16,4%), la Germania (+35%), i Paesi dell’Est Europa (+33%), sebbene questi ultimi siano di dimensione ridotta, mentre è continuata la crescita ininterrotta di un mercato più consolidato e tradizionale come il Regno Unito (+5,3%), primo mercato del gruppo. Il risultato operativo lordo è stato pari a 17,7 milioni di euro, a fronte di 13,2 milioni dei primi sei mesi del 2012, il margine Ebitda è arrivato al 5,8% dal 4,7% del primo semestre 2012, mentre il risultato operativo ammonta a 11,9 milioni di euro, contro 8,9 milioni dei primi sei mesi 2012. L’utile netto consolidato, che è stato pari a 10,3 milioni di euro rispetto all’utile di 3,2 milioni al 30.06.2012 ha, in parte, beneficiato dei proventi su cambi e dei proventi straordinari relativi alla deduzione, ai fini Ires, dell’Irap sul costo del lavoro per gli esercizi 2007-2011.