Per la crescita dell’export di grana padano e parmigiano reggiano, di mozzarella e ricotta, di crescenza e pecorini, di gorgonzola e formaggi grattugiati, di formaggi freschi e provolone, si è reso necessario un ritocco dei prezzi verso il basso da parte delle imprese lattiero-casearie italiane. Lo rende noto Assolatte, in relazione ai dati Istat relativi al primo semestre 2013: tra gennaio e giugno 2013, il prezzo al kg dei formaggi italiani è diminuito del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2012, scendendo in un anno da 6,625 a 6,344 euro/kg.
Una risposta ‘indiretta’ alle proteste degli allevatori – riportate anche da Coldiretti- contro l’accordo-quadro di fornitura di latte alle aziende trasformatrici?
Secondo l’associazione di categoria, il ritocco verso il basso dei listini è stata “una misura necessaria per le aziende, decise a salvare le vendite nei mercati esteri così faticosamente conquistati. Ma ha permesso di incrementare i volumi venduti a livello mondiale, arrivati a 151.762 tonnellate, in aumento annuo del 4,5%. A valore, invece, il mercato è stabile a 962,7 milioni di euro (+0,09%).
A livello mondiale crescono in quantità le esportazioni casearie italiane in Europa, Sudamerica, Asia e Oceania, mentre mostrano un segno negativo Nordamerica e Africa. Le performance migliori si registrano nell’Europa orientale: le vendite in quantità di formaggi italiane segnano +96% in Albania, +66% in Estonia, +420% in Lituania, +42% in Polonia, +24% in Slovacchia, +22% in Repubblica Ceca, +91% in Bulgaria e +27% in Csi. Proprio l’ex Russia, con le 3.527 tonnellate di formaggi italiani assorbite nel primo semestre 2013, si conferma il principale mercato di sbocco dell’Europa dell’Est per i prodotti caseari italiani: soprattutto mozzarella, ricotta, formaggi freschi, grana padano e parmigiano reggiano.
L’escalation dei formaggi italiani nell’ex Russia ha beneficiato negli ultimi due anni anche del contributo di Assolatte, che ha partecipato alla task force del ministero della Salute per certificare gli stabilimenti caseari italiani la cui produzione è destinata anche al mercato russo. Su incarico del ministero della Salute, Assolatte ha contribuito a redarre un modello articolato di check-list e ha svolto i pre-audit in numerosi stabilimenti caseari, in collaborazione con le diverse Asl coinvolte. Inoltre Assolatte ha curato la traduzione dal russo della legge n.88/2008 e della normativa dell’Unione doganale (Russia, Bielorussia e Kazakistan).
Assolatte, i prezzi dei formaggi a -4,3% per favorire l’export
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