Vino, anche nel 2010 traina l’export agroalimentare

Vino, anche nel 2010 traina l’export agroalimentare

Vino, anche nel 2010 traina l’export agroalimentare

Con un export 2010 di 3,9 miliardi di euro, oltre 20 milioni di ettolitri e più di 2,5 miliardi di bottiglie tricolori stappate nel mondo, il vino italiano si conferma prima voce dell’export agroalimentare nazionale. E spinge il settore dell’Italian food & drink oltre la crisi globale: un vero e proprio boom che registra una performance positiva anche in termini di valore: +11,7% sul 2009.
A trainare l’export è il mercato americano, dove l’Italia è il primo esportatore di vino sia in termini di valore sia di quantità: circa il 33% del vino consumato negli States, per un valore di circa 827,3 milioni di euro, è made in Italy. Buoni risultati anche in Russia (+59,6% l’export nel 2010), dove il valore delle nostre esportazioni ha superato i 100 milioni di euro, in Canada e in Svizzera (rispettivamente +28,6% e +12,5%), anche se la Germania rimane il nostro primo importatore con quasi 850,6 milioni di euro.
Uno scenario di mercato, quindi, più che confortante per la 45a edizione di Vinitaly (Veronafiere, 7-11 aprile; www.vinitaly.com), il Salone internazionale del vino e dei distillati che, con i suoi 4mila espositori provenienti da tutto il mondo, richiama in media ogni anno oltre 150mila visitatori specializzati, di cui più di un terzo da 114 Paesi.
In mostra a Vinitaly tutto l’universo enologico, in rappresentanza di un settore che vale complessivamente per il nostro Paese 13,5 miliardi di euro di fatturato (2010), a cui si aggiungono ulteriori 2 miliardi di indotto, e che occupa 1,2 milioni di addetti nelle 770 mila aziende sparse su tutto il territorio nazionale.
La promozione e la valorizzazione del ‘sistema Italia’ nel mondo è tra i punti cardine della manifestazione veronese, che, con il Vinitaly in the World, porta il meglio dell’enologia nazionale nei principali Paesi esteri, soprattutto extra Ue, che condensano il 23% dell’esportazioni nazionali. Tra i mercati emergenti, soprattutto quello cinese che ha registrato un +109% lo scorso anno, con un raddoppio del valore del vino italiano: e la città di Hong Kong si va confermando sempre più come il centro per la distribuzione e il commercio del vino italiano in Asia. Proprio a questo importante hub del mercato asiatico, Vinitaly dedica uno dei suoi focus internazionali in calendario durante la rassegna.

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