Il 2015 si preannuncia un anno sicuramente irripetibile per l’agroindustria italiana: Expo Milano infatti porterà il sistema Paese sotto i riflettori di tutto il mondo e Federalimentare, in qualità di principale associazione di categoria, si sta preparando ad affrontare le sfide legate a questo grande evento. “La territorialità e la biodiversità dei prodotti italiani sono una caratteristica distintiva del nostro food and drink che va valorizzata a 360 gradi – spiega il presidente Filippo Ferrua -. Le piccole dimensioni e il localismo che caratterizzano le nostre imprese non rappresentano in questo caso un handicap, bensì il valore aggiunto del made in Italy alimentare. Infatti, un settore come il nostro, che è al top in Europa per dop e igp riconosciute in ambito food, nonché per doc, docg e igt in ambito vinicolo, si rivolge naturalmente a consumatori dotati di buona cultura enogastronomica, ed è quindi perfettamente sincrono alla crescente domanda qualitativa sia dei mercati evoluti sia di quelli emergenti. La scommessa perciò è quella di puntare su promozioni in grado di accrescere la cultura nei mercati esteri in cui le nostre eccellenze sono presenti, aiutando i consumatori a diventare più preparati, esigenti e selettivi, e quindi più resistenti ai fenomeni della contraffazione”. Per quanto riguarda Cibus, le ultime notizie risalgono allo scorso maggio 2013 quando in occasione del Cibus Global Forum Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, dichiarò che nell’ambito dell’Esposizione universale l’intenzione di Fiere di Parma era realizzare insieme a Federalimentare un padiglione corporate per il made in Italy alimentare adatto ad ospitare e valorizzare circa 1000 pmi. Al momento non ci sono aggiornamenti sullo stato dell’arte del progetto.
Federalimentare si prepara all’Expo 2015
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