Il 2013 non è stato un anno facile per Coca Cola Hbc Italia. Anzi, l’andamento delle vendite, come si desume dal comunicato rilasciato dalla controllante svizzera (la sede è stata trasferita a Zurigo da Atene nel 2012), è stato piuttosto pesante. La filiale italiana ha venduto, infatti, 289,8 milioni di casse di bevande (una cassa è equivalente a 5,68 litri), ovvero il 6% in meno del 2012. La nostra filiale resta comunque la seconda dell’impero Hbc, dietro solo alla Russia che con 388 milioni di casse ha
visto una crescita del 5 per cento. Il miglior mercato, in termini di performance, è stato quello della Bielorussia, con una crescita del 30% nei volumi. Nel complesso le vendite della multinazionale svizzera sono diminuite dell’1% in volume. In Italia l’ultimo trimestre del 2013 ha visto un rallentamento del calo complessivo delle vendite, che potrebbe far sperare per un 2014 meno pessimistico, anche se la società resta prudente, anche alla luce del tasso di disoccupazione che resta molto alto (13% lultimo dati Istat). Tra i comparti, male le acque minerali e bene Coca Cola Zero, che esprime ancora tassi di crescita molto elevati. Tornado ai conti consolidati, il gruppo svizzero ha chiuso lesercizio 2013 con un calo dei volumi dell1%, portandosi a 2.061 milioni di casse. Anche i ricavi unitari sono scesi dell1% e pertanto il fatturato netto è calato del 2% portandosi a 6,87 miliardi di euro. Grazie al contenimento dei costi, il risultato operativo normalizzato si è mantenuto allo stesso livello del 2012
(454 milioni di euro) mentre lutile netto è cresciuto a 293 milioni contro 285 milioni dello scorso anno.
visto una crescita del 5 per cento. Il miglior mercato, in termini di performance, è stato quello della Bielorussia, con una crescita del 30% nei volumi. Nel complesso le vendite della multinazionale svizzera sono diminuite dell’1% in volume. In Italia l’ultimo trimestre del 2013 ha visto un rallentamento del calo complessivo delle vendite, che potrebbe far sperare per un 2014 meno pessimistico, anche se la società resta prudente, anche alla luce del tasso di disoccupazione che resta molto alto (13% lultimo dati Istat). Tra i comparti, male le acque minerali e bene Coca Cola Zero, che esprime ancora tassi di crescita molto elevati. Tornado ai conti consolidati, il gruppo svizzero ha chiuso lesercizio 2013 con un calo dei volumi dell1%, portandosi a 2.061 milioni di casse. Anche i ricavi unitari sono scesi dell1% e pertanto il fatturato netto è calato del 2% portandosi a 6,87 miliardi di euro. Grazie al contenimento dei costi, il risultato operativo normalizzato si è mantenuto allo stesso livello del 2012
(454 milioni di euro) mentre lutile netto è cresciuto a 293 milioni contro 285 milioni dello scorso anno.
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