I formaggi in Europa e il burro in Italia sono i best performer del comparto freschi nel 2013. Secondo un rapporto Iri, che ha analizzato lo scenario economico in sei Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Gran Bretagna), lo scorso anno i consumatori hanno aumentato dello 0,9% il valore della spesa destinata all’acquisto di cibi refrigerati, che ha così a superato la boa dei 101 miliardi di euro.
Il raggiungimento di questi risultati si deve, però, a performance molto diverse nelle singole categorie merceologiche di questo complesso universo di prodotti, dove rientrano alimenti molto differenti: dalla frutta alle uova, dal latte alle salse fresche, dai formaggi ai salumi, dai piatti pronti freschi ai succhi di frutta, dagli ittici ai dessert freschi.
A livello europeo i formaggi freschi sono stati i prodotti che hanno mostrato la miglior crescita annua: grazie a un aumento dell’1,3%, hanno incassato 258 milioni di euro di vendite in più rispetto al 2012, arrivando a fatturare complessivamente 20,4 miliardi di euro. In questo modo, con oltre il 20% di quota, si sono confermati il secondo segmento per importanza, dopo i salumi, nel mercato europeo degli alimenti freschi. E’ soprattutto in Germania, Francia e Gran Bretagna che le vendite di formaggi freschi hanno mostrato nel 2013 un andamento particolarmente brillante. In Italia, i formaggi freschi hanno consolidato il loro posizionamento nel mercato, confermandosi primi nell’universo del fresh&chilled food, con il 24% di quota a valore pari a oltre 3,4 miliardi di euro di vendite in gdo. In Italia il titolo di top winner del 2013 tra i prodotti lattiero-caseari freschi va al burro e agli altri grassi, che hanno visto aumentare le vendite nel retail del 3,8%, per un controvalore di 7,4 milioni di euro aggiuntive, arrivando a un giro d’affari complessivo di 446 milioni di euro.