Le api possono migliorare la qualità del caffè? Alla dodicesima ‘Conferenza sulle applicazioni della risonanza magnetica in campo alimentare’ di Cesena, illycaffè ha presentato i risultati di un’importante studio in campo agroalimentare sul miele unifloreale di caffè che porterebbe proprio ad avallare una risposta affermativa. AromaLab, uno dei laboratori interni di analisi e ricerca di illycaffè, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova ha analizzato per la prima volta il miele unifloreale di caffè, una monovarietà rara e ancora poco conosciuta proveniente dalla regione di Tolima in Colombia.
La ricerca ha permesso di caratterizzare il campione di miele uniflorale di caffè e di individuarne i marker, che esprimono il grado di autenticità di questa particolare monovarietà. Il miele, prodotto da api che hanno visitato quasi esclusivamente fiori di caffè, contiene piccole quantità di caffeina e altre sostanze che per tipologia e quantità non sono presenti nei mieli comuni.
Lo studio è nato da un progetto pilota portato avanti della Fondazione Ernesto Illy – ente da sempre impegnatonella ricerca scientifica attraverso la realizzazione e i sostegno di importanti programmi in partnership con università, istituzioni ed enti d’eccellenza – e i produttori colombiani di caffè con l’obiettivo di promuovere l’apicoltura da affiancare alla attività di coltivazione del caffè delle comunità più disagiate, così da creare una migliore gestione della piantagione ed anche un’economia collaterale e sostenibile.
Pare infatti che le api contribuiscano a incrementare le produzioni di caffè di qualità, con inoltre la possibilità di ottenere un miele davvero speciale e altri prodotti derivati. Si tratta di un’attività a oggi quasi inesistente, il cui sviluppo potrebbe aiutare le popolazioni a creare una fonte aggiuntiva di reddito e creare un modello economico amico dell’ambiente e applicabile in tutte le zone caffeicole.