Nel primo trimestre 2014, le vendite di Tesco calano del 3,7% a rete omogenea (carburanti esclusi). La causa? In primis la concorrenza aggressiva dei discount. Ma la catena spiega le sue ‘bad performance’ anche con la difficoltà di gestire il cambiamento di strategia verso un’ottica multicanale, che avrebbe fatto disperdere l’attenzione sul business tradizionale. Il retailer sta infatti investendo risorse per aumentare la fedeltà nel lungo periodo, passando sempre di più da promozioni indifferenziate a tutta la clientela a modalità più mirate a favore solo dei possessori di carte fedeltà e degli shopper online. ‘Ricompense’ che nel breve richiedono investimenti, ma che dovrebbero portare risultati premianti nel lungo periodo.
Il distributore è inoltre impegnato in un a ristrutturazione di tutta la rete vendita, che ha interessato nei primi tre mesi 100 supermercati e ne toccherà altri 200 entro il semestre. Interruzioni del servizio che non possono che riflettersi sulle vendite.
Anche sul fronte internazionale, dove Tesco ha registrato complessivamente una crescita dello 0,5% a tassi costanti, le fluttuazioni valutarie hanno prodotto un calo dell’8 per cento. Segnali positivi arrivano solo dall’ Ungheria, dalla Repubblica Ceca, dalla Polonia e dalla Turchia.