E’ certamente un fenomeno legato al mondiale di calcio, ma potrebbe durare ben oltre il tempo di un’estate. Dopo aver esportato in quattro continenti la cucina francese, attraverso prodotti a marchio proprio, adesso Casino punta a diffondere le specialità brasiliane tra i consumatori d’oltralpe, concentrandosi quindi sul processo inverso. Una strategia perseguita da diversi competitor, proprio sull’onda dell’interesse generato dalla manifestazione sportiva e della sua risonanza su scala globale. Nei piani del rivenditore, tuttavia, questa iniziativa può rappresentare un’opportunità ancora più duratura di business, grazie alla posizione di leadership che vanta nel mercato del Paese sudamericano. Non a caso, già a inizio anno Casino ha iniziato a introdurre nei supermercati dei corner specifici, con circa sessanta brand carioca, premiati tra l’altro da un riscontro nelle vendite superiore alle aspettative. L’offerta adesso si arricchisce di altre trenta private label della sua controllata brasiliana GPA, con un focus particolare sui prodotti ancora poco conosciuti nel vecchio continente e comunque capaci di trasmettere negli shopper il legame con la gastronomia verde-oro. Dalle caramelle di cocco ai vini locali, l’assortimento mira quindi a stuzzicare la curiosità del palato, proponendo un consumo ideale per i momenti di convivialità, ma con l’obiettivo di fidelizzare la clientela all’acquisto anche dopo la conclusione del torneo calcistico. Del resto, per aiutare i clienti a familiarizzare con i prodotti, il player ha provveduto anche a ridefinire le etichette in maniera specifica per gli acquirenti francesi, con informazioni dettagliate sugli ingredienti e approfondimenti sul contesto culturale di provenienza.
Casino, pl carioca per conquistare i francesi
Corner dedicati e un’offerta di oltre cento marchi. Così il retailer mira a battere la concorrenza nella corsa al made in Brazil
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