All’ultima assemblea degli azionisti di Safeway, Green Century Capital Management ha avanzato un proposta destinata a cambiare l’atteggiamento dei retailer statuintensi verso gli ogm. È stato chiesto infatti di venire incontro a una diffusa sensibilità dei consumatori circa l’origine degli alimenti, indicando sui prodotti a marchio l’eventuale presenza di ingredienti geneticamente modificati. Che il problema sia effettivamente sentito dai consumatori, è provato dal fatto che la lobby U.S. Public Interest Research Group ha rinforzato la richiesta presentando una petizione di 130mila firmatari.
In questo caso, Safeway è invitata a seguire le orme di Whole Foods, che si è impegnata a cambiare tutte le etichette dei propri prodotti entro il 2018.
Negli ultimi anni, sono stati introdotte leggi in diversi stati, gli ultimi dei quali Connetticut, Maine e Vermont, che obbligano le aziende a indicare gli ingredienti ogm dei propri prodotti, e la prossima è in arrivo in Oregon.
Tra le aziende che hanno aderito volontariamente a questa prassi, oltre alla citata Whole Foods, Ben&Jerry’s – che ha addirittura cambiato il nome di alcuni best seller – e la catena di fast food messicana Chipotle, famosa per la sua politica di materie prime salutari.
Ben & Jerry’s, insieme a Stoneyfiled’s Farms Annie’s e ad alter 200 aziende alimentari, produttori di biologic e gruppi ambientalisti, hanno inviato una lettera direttamente al president Obama per chiedere un intervento nazionale in tal senso.
Intanto, il fatto che gruppi di pressione e investitori inizino ad avanzare questo tipo di richieste in sedi prettamente economiche, fa senz’altro notizia.