Cita Aristotele il presidente di Mondadori Retail per presentare l’ambizioso piano di sviluppo che coinvolgerà nei prossimi anni il più esteso network di librerie presente sul territorio italiano. “Aristotele diceva che nei momenti di grande crescita la cultura è un ornamento – ricorda Mario Resca -, mentre nei momenti di recessione è uno scudo. Noi, forti di un brand di assoluto prestigio e della catena di bookshop più estesa in Italia, abbiamo deciso di reagire al momento di crisi che stiamo attraversando utilizzando proprio lo scudo della cultura. E i numeri ci stanno dando ragione”. Supportato da una massiccia campagna di comunicazione (circa 5 milioni di euro) che ha prodotto 2.400 spot da novembre a oggi, il piano di rilancio prevede l’apertura di altri 42 nuovi store nel 2014, con l’obiettivo di far crescere la rete dai 600 punti vendita attuali a mille entro i prossimi 3-4 anni, operando in parallelo un rebranding di tutti i format. “Sicuramente ci muoviamo in un contesto difficile – ammette Mario Maiocchi, amministratore delegato di Mondadori Retail -. Nel 2013 il mercato del libro è calato del 6,2%: le catene hanno perso il 4,1%, la gdo l’8,8%, le librerie indipendenti il 9,6%, ma in questo contesto, grazie alla nuova politica di marketing e comunicazione che abbiamo messo in campo, noi siamo riusciti ad andare in controtendenza e da inizio anno abbiamo avuto un andamento che ci ha fatto registrare ogni mese da 7 a 14 punti percentuali in più rispetto all’andamento medio del mercato”. Da qui l’idea di offrire ai 20 milioni di clienti che frequentano le librerie Mondadori un’esperienza d’acquisto ancora più ricca e completa. “Stiamo progettando il bookshop del futuro – preannuncia Maiocchi – che vedrà la luce il prossimo aprile. Faremo fare alla libreria un salto generazionale, dotandola di tutti quegli strumenti, fisici e digitali, capaci di dialogare con chi ama leggere, ascoltare musica, aggiornarsi su cinema, arte, cibo, ambiente e cultura. Acquistare un libro deve diventare un’esperienza tanto piacevole quanto quella della lettura. Da qui il nostro impegno a formare il personale, in modo che sia sempre più capace di soddisfare le esigenze di chi frequenta i nostri store”. In quest’ottica si inserisce il progetto di dotare ogni negozio di un coffee corner e di prevedere nei format più grandi anche l’apertura di veri e propri ristoranti. “Alimentarsi vuol dire in prima battuta gratificarsi – spiega Resca -, quindi vogliamo completare l’esperienza di gratificazione di sé che prova lo shopper all’interno dei nostri store con la possibilità di gustare una bevanda o consumare un pasto in un ambiente rilassato e confortevole, dove l’offerta di cibi e bevande sia di altissima qualità. Stiamo selezionando proprio in questi mesi una serie di partner che possano darci le migliori garanzie su questo fronte”.
Mondadori rilancia e scommette sul food
Il gruppo di Segrate spinge sul piano di sviluppo del network di librerie, inserendo anche coffee corner e ristoranti nel bookshop del futuro
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