Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, latte, prodotti lattiero-caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente carne, pollame e pesce.
In una nota, Coldiretti ha diffuso l’esito della votazione, in Commissione ambiente in seconda lettura, della Relazione della parlamentare tedesca Renate Sommer relativa alla proposta di regolamento sulle indicazioni alimentari ai consumatori.
Si tratta – sottolinea Coldiretti – di un pronunciamento che riconosce l’importanza della legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio del 2011, che di fatto ha anticipato e sollecitato la norma comunitaria. Secondo l’associazione, ci si attende ora che quanto deciso quest’oggi sia confermato dal Parlamento europeo in seduta plenaria fissata per giugno e fatto proprio dallo stesso Consiglio europeo che sarà chiamato ad esprimersi successivamente. A tale riguardo, Coldiretti ricorda che la delegazione italiana, guidata dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, si era fatta promotrice di una dichiarazione, sostenuta anche da altri Stati membri, dove si ribadiva l’importanza d’indicare il Paese di origine e del luogo di produzione al fine della trasparenza del mercato.
Secondo l’indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini alimentari degli italiani, il 97% considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo d’origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Il Parlamento europeo chiede di far conoscere in etichetta – precisa Coldiretti – dov’è stata allevata la mucca da cui si ottiene latte o un determinato formaggio o dov’è stato allevato il maiale da cui è stata ottenuta la braciola: un’informazione che a oggi tra i prodotti dell’allevamento è obbligatoria in Europa solo per la carne bovina, dopo l’emergenza mucca pazza, mentre in Italia grazie a provvedimenti nazionali adottati anche sotto il pressing di Coldiretti è resa disponibile anche per il latte fresco e la carne di pollo.
Per l’Italia – continua la Coldiretti – significa anche valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
L’ETICHETTA CON L’ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
Cibi con indicazione di provenienza Cibi senza
Carne di pollo e derivati Pasta
Carne bovina Carne di maiale e salumi
Frutta e verdura fresche Carne di coniglio
Uova Frutta e verdura trasformata
Miele Derivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoro Formaggi
Latte fresco Derivati dei cereali (pane, pasta)
Pesce Carne di pecora e agnello
Extravergine di oliva
Fonte: elaborazioni Coldiretti