Il primo semestre 2014 si chiude in positivo per le esportazioni dei prosciutti crudi. Nel periodo gennaio-giugno infatti gli invii di questa categoria, fra prodotti con e senza osso, hanno superato quota 28.900 ton (+5,9%) per un valore di oltre 306 milioni di euro (+11,7%).
All’interno della categoria, i prosciutti disossati (la voce comprende anche speck, coppe e culatelli) hanno evidenziato un buon trend sia in quantità(+8,1% per 27.044 ton) sia in valore (+11,7% per293,6 mln di euro). In ulteriore contrazione (dopo un 2013 difficile) sono risultati, invece, gli invii di prosciutti in osso, scesi a 1.877 ton dalle 2.289 dell’omologo periodo del 2013 (-18%). Il calo è sostanzialmente determinato dal quasi dimezzamento degli invii verso la Francia. Nonostante questo, i prosciutti con osso mostrano una crescita in termini di valore +3,4% per 13 mln di euro.
Considerando l’insieme delle due voci doganali, si segnala la forte crescita delle esportazioni vero i Paesi terzi che, pur rappresentando ancora il 21% in quantità e il 25% in valore hanno segnato un aumento del 13,8%. Un dato importante considerando le problematiche ancora esistenti negli Usa e le difficoltà crescenti dei rapporti con la Russia (anche se ricordiamo che l’embargo totale è entrato in vigore ad agosto). Gli invii verso i Paesi UE sono cresciuti del 4%, un dato penalizzato dal citato calo dei prodotti in osso.
Tra i principali mercati di riferimento la Germania ha mostrato una sostanziale tenuta (+1,2% in quantità ma +7,8% in valore) mentre la Francia – come detto – ha confermato una battuta d’arresto dopo le buone performance della seconda metà del 2013 (-7,4% in quantità ma +4,8% in valore). In crescita tutti gli altri partner: Regno Unito (oltre il 20% in quantità e in valore), Austria (+22,7% in quantità e 17,1% in valore), Belgio (+2,6% in quantità e +4,4% in valore)e Paesi Bassi (+45,2% in quantità e +54,8% in valore).
Per quanto riguarda i Paesi terzi, molto sostenute sono risultate le spedizioni verso i due principali partner: gli Usa (+21,1% in quantità e un +19,7% in valore per 34,9 mln di euro) e il Giappone (+15,9% in quantità e 8,5% in valore per 9,4 mln di euro). In crescita anche la Svizzera (+7,5% in quantità e +10,3% in valore per 9,7 mln di euro) il Canada (+18% in quantità, determinato dal confronto con un primo semestre 2013 particolarmente negativo) e il Brasile che ha recuperato dopo un primo trimestre poco brillante (+12,3% in quantità e +19,6% in valore). In controtendenza rimane Hong Kong (-24%) che tuttavia ha dimezzato il calo rispetto al dato del primo trimestre.
Primo semestre di forte crescita, infine, per la Federazione Russa (+46,2% e +61,9%), il cui export è stato fortemente danneggiato nei mesi successivi dai blocchi derivanti dalla guerra commerciale legata alla crisi ucraina.