Il primo semestre 2014 si è chiuso in crescita per le vendite all’estero di prosciutto cotto, la cui analisi è tuttavia complicata dall’evidente errore nel dato di Malta (peraltro già commesso da Istat nel 2013 e corretto solo a fine anno dopo diverse richieste di verifica).
Appare infatti assolutamente anomala la notevole differenza fra la crescita dei volumi e dei valori esportati che vede gli arrivi di prosciutti cotti a Malta balzare a 885 ton dalle 184 ton dell’anno precedente per appena 615 mila euro (il prezzo medio dovrebbe calare da un già basso 2,74 €/kg a un improbabile 0,68 €/kg).
Correggendo il dato maltese, il trend risulta comunque crescente e solido, superiore al 7,5%.
Bene gli invii verso i partner comunitari che, escludendo Malta, hanno registrato un +8,2% in quantità e un +8,4% in valore (+19,9% e +8,5% considerando Malta), grazie alle ottime performance di Francia, Germania, Danimarca e, soprattutto Regno Unito (+41,7% e +32,8%, addirittura in accelerazione rispetto al primo trimestre). Recupera anche la Spagna dopo i pesanti cali del 2013 (+4,2% in quantità e +8,4% in valore), mentre cala l’Austria (-6,5% in quantità e -4,1% in valore).