A disposizione c’è una somma di 8,83 trilioni di euro, da spendere o trasformare in risparmi. E’ il potere d’acquisto degli europei, al netto delle tasse e dei contributi, calcolato nel GfK Purchasing Power Europe 2014-2015. Un dato in crescita del 2% rispetto allo scorso anno, sebbene sia necessario sottrarre un punto percentuale per l’inflazione media, così come stimata dalla Bce. Restano ovviamente forti differenze tra le varie aree geografiche del continente. Basti pensare che mentre in Norvegia la cifra pro-capite è poco superiore ai trentamila euro, in Bulgaria supera appena i tremila euro, riducendosi praticamente a un decimo. Nel complesso, il valore medio dei quarantadue Paesi presi in esame è di 13.112 euro, mentre in cima alla classifica dei più ricchi svetta saldamente il piccolo Liechtenstein, seguito dalla Svizzera e, appunto, dalla Norvegia. Nella top dieci non compare il Belpaese, a differenza di Germania e Francia, che occupano rispettivamente la settima e la nona posizione. In Italia, nessuna regione del meridione riporta valori superiori alla media europea, con diverse aree di Sicilia, Calabria e Campania al di sotto dello standard. Va meglio al nord, dove i risultati più performanti si registrano nelle province di Milano, Parma, Bologna e Genova. Rispetto alla precedente rilevazione, gran parte dei cambiamenti nel ranking generale dei Paesi deriva direttamente dalle fluttuazioni tra euro e valuta locale. La Svezia, per esempio, scivola dal quinto all’ottavo posto, superata anche dalla Danimarca che avanza di due gradini. In coda, l’Albania registra il peggioramento più preoccupante, classificandosi terzultima.
La classifica dei 10 Paesi europei con il più alto potere d’acquisto
La mappa del potere d’acquisto:
