Il 2011 si profila come un anno boom per il bio food. Gli acquisti delle famiglie italiane hanno registrato nel primo bimestre di quest’anno un aumento record del 97%, in netta controtendenza con l’andamento generale stagnante dei consumi. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Ismea relativi al bimestre gennaio-febbraio 2011, che evidenziano peraltro una crescita per l’insieme della spesa domestica per prodotti biologici confezionati (+13%). A trainare l’aumento, oltre alla pasta, sono i prodotti lattiero-caseari (+21%) a partire dalle mozzarelle (+120%), dal latte a lunga conservazione (+77%) e da quello fresco (+32%). Aumentano anche gli acquisti di prodotti ortofrutticoli biologici (+12%), con punte del 32% per i finocchi, del 28% per le clementine e del 18% per zucchine, broccoli e mele. L’andamento di mercato, dove si stima una spesa superiore in 3 miliardi di euro per il biologico in Italia, conferma l’attenzione degli italiani verso i prodotti più garantiti. Una tendenza che premia il biologico, ma anche il tipico e i prodotti a km zero, acquistati magari direttamente dagli agricoltori o nei farmers’ market, come quelli di Campagna Amica dove hanno fatto la spesa 8,3 milioni di italiani nel 2010. In Italia si contano 45.509 operatori biologici all’inizio del 2010 mentre sono coltivati a biologico 1.106.684 ettari, con una crescita del 10 per cento. L’Italia ha la leadership in Europa per numero di operatori certificati impegnati nella filiera dell’agricoltura biologica e resta leader europeo per ettari di superficie coltivati secondo il metodo biologico (escludendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, in cui la Spagna primeggia), secondo i dati del Sinab. Alle regioni del Sud spetta il primato per superfici agricole condotte secondo il metodo biologico (Sicilia, Puglia e Basilicata) e per numero di aziende agricole biologiche (Sicilia, Calabria e Puglia) mentre al Nord sono concentrate la maggior parte delle imprese di trasformazione (con il primato dell’Emilia Romagna e della Lombardia). I principali orientamenti produttivi del biologico italiano (escluse le superfici a foraggi, prati e pascoli) riguardano, in ordine di importanza: i cereali, l’olivo, la frutta (compresa quella in guscio), la vite, gli agrumi e gli ortaggi.
Pasta bio, raddoppiano i consumi
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