Non pochi ritengono che le ultime vicissitudini societarie siano state le più turbolente nei novantasei anni di storia del rivenditore. Dalle irregolarità contabili al brusco calo delle vendite, Tesco ha dovuto fronteggiare in pochi mesi una sequenza continua di problematiche, spesso inattese. Il tutto, ovviamente, non senza registrare un significativo calo degli utili e una conseguente netta contrazione del titolo in borsa. Insomma, l’ipotesi di un piano di ristrutturazione era già nell’aria, oltre che nei rumors della stampa britannica. Ma la spending review illustrata dal ceo Dave Lewis ha comunque sorpreso gli addetti ai lavori per la sua portata. Anzitutto i tagli di spese in conto capitale, che ammontano a circa un miliardo di sterline entro il 2016, seguiti da una rigorosa politica di risparmio. Tra le misure previste ci sono la chiusura di 43 punti vendita non profittevoli, la cessione di alcune importanti società collegate, nonché una revisione complessiva della struttura del gruppo. Verrà accantonato, almeno in buona parte, anche il programma di espansione della rete di distribuzione, mentre si attende inevitabilmente un numero piuttosto elevato di esuberi. Nel contempo, il retailer proverà ad attrarre nuova clientela con una sforbiciata del 25% ai prezzi di centinaia di prodotti di marca. Intanto, la prima reazione alle dichiarazioni di Lewis è arrivata dal mercato azionario. La borsa di Londra ha plaudito alle scelte con un rally a doppia cifra, portando a quasi il 20% l’aumento delle quotazioni del retailer dall’inizio dell’anno, dopo il pesante scivolone del 2014, che ne aveva quasi dimezzato il valore. Per Lewis, tuttavia, non c’è stato nemmeno il tempo di brindare che è arrivata la notizia del declassamento da parte di Moody’s. Un downgrade a junk bond, titolo spazzatura, pronto a ricordare a Tesco che la strada verso il risanamento finanziario è ancora lunga e tortuosa.
Tesco, arriva il piano lacrime e sangue di Lewis
Il ceo della catena britannica ha presentato il suo programma per il rilancio del gruppo. Previsti tagli drastici ai costi e nuove politiche di sconto
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