È ancora positiva – ma in flessione – la fiducia degli operatori dell’industria alimentare italiana nel primo trimestre del 2011. L’indice, con un valore pari a 2,6 (il campo di variazione dell’indice è compreso tra -100 e +100), perde tre punti nel confronto col trimestre precedente, mentre rimane pressocché invariato rispetto al livello del primo trimestre del 2010. È quanto emerge dall’indagine congiunturale trimestrale condotta da Ismea in marzo presso il panel dell’industria alimentare.
La flessione della domanda, specie di quella interna, e il lieve accumulo delle scorte sono le dinamiche all’origine dell’indebolimento congiunturale della fiducia dell’industria alimentare italiana nel primo trimestre dell’anno. La spinta inflattiva determinata dal rincaro dei prezzi delle materie prime ed energetiche ha infatti finito col penalizzare l’industria alimentare sia in termini di calo della domanda – a causa della erosione del potere d’acquisto dei consumatori – , sia in termini di aumento dei costi di produzione. In cifre, nel periodo gennaio-febbraio 2011 la produzione manifatturiera nazionale è risultata in lieve flessione rispetto al livello medio produttivo dell’ultimo trimestre del 2010 (-0,2%), mentre in termini tendenziali – sulla scorta dei dati corretti per gli effetti di calendario – la produzione cumulata dei primi due mesi dell’anno è risultata in aumento di quasi due punti percentuali.
Contestualmente, la produzione del comparto alimentare è risultata in flessione, sia in termini congiunturali (-1,4% la produzione media dei primi due mesi dell’anno rispetto al dato medio dell’ultimo trimestre del 2010) sia in termini tendenziali (-2,4% la produzione cumulata dei primi due mesi del 2011 rispetto alla produzione cumulata dei primi due mesi del 2010).
A livello settoriale, gli indici di clima di fiducia elaborati da Ismea evidenziano una congiuntura più favorevole per l’industria dei gelati, della pasta, per quella mangimistica, degli elaborati a base di carne e per quella di trasformazione deli ortofrutticoli. Il primo trimestre invece si è rivelato più difficile per l’industria delle acque minerali e delle bevande analcoliche, per quella dolciaria, molitoria, di prima lavorazione delle carni bianche, per quella del riso e dell’olio d’oliva.
In ambito territoriale, l’indice della fiducia ha registrato una buona tenuta nell’area di Nord Est ed è risultato in ripresa al Centro. Di converso, è risultato in flessione nelle regioni di Nord Ovest e del Mezzogiorno.
Le imprese alimentari mostrano inoltre atteggiamento prudenziale in termini di dimensioni dei piani produttivi previste per il 2011, di investimenti per innovazioni di prodotto e/o processo e di ampliamento della manodopera. Le attuali tensioni geopolitiche dell’area del Mediterraneo stanno sicuramente incidendo sul sistema economico complessivo e anche italiano: in attesa di un loro allentamento, le imprese preferiscono agire con maggiore ponderatezza.
Imprese alimentari, fiducia in calo nel 2011
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