Per i produttori di salumi tipici italiani esportare negli Usa – uno dei mercati più strategici e ad alto potenziale per il nostro agroalimentare – sarà più sicuro. Il salame cacciatore dop, già protetto a livello Europeo per effetto del Reg. UE 1151/2012, ora lo diventa anche in uno dei Paesi, dove la contraffazione del made in Italy rappresenta un fenomeno decisamente più preoccupante che altrove.
La registrazione del marchio salame cacciatore dop consente all’omonimo Consorzio di tutela una serie di attività a favore del prodotto quali: la pubblicità legale della richiesta di proprietà del marchio; una presunzione legale della titolarità del marchio e il diritto esclusivo di utilizzare il marchio nazionale o in connessione con i beni / servizi elencati nella registrazione; la possibilità di adire la Corte federale nelle ipotesi di violazione del marchio; la possibilità di attivare il servizio US Customs and Border Protection (CBP) per prevenire l’importazione di prodotti contraffatti stranieri; il diritto di utilizzare il simbolo di registrazione federale; l’inserimento nel database online Trademark dell’ufficio, che consente a chi conduce delle preliminari ricerche di disponibilità di un marchio di verificare la preesistenza di diritti sul marchio oggetto della protezione.
“Sebbene al momento le esportazioni negli Stati Uniti del nostro prodotto debbano ancora decollare – ha affermato Lorenzo Beretta, presidente del Consorzio cacciatore dop – grazie all’attività del Consorzio, che ha tra le proprie principali finalità quello di proteggere il salame cacciatore dop dalla contraffazione, siamo già pronti a difenderlo”.
Costituitosi a maggio del 2003, con lo scopo di proteggere e promuovere i salamini italiani alla cacciatora dop, l’ente di tutela rappresenta oggi 23 aziende, che hanno il vantaggio di poter utilizzare un’etichettatura comune e uniforme per facilitare la riconoscibilità del prodotto nei confronti del consumatore.