La decisione di Conad di fissare a 0,38 euro il prezzo del latte alla stalla agli allevatori per la produzione della loro private label lasciava già presagire la possibilità di intavolare un dialogo costruttivo con tutti gli attori della filiera agroalimentare. Perciò la condivisione dei 4 punti di lavoro presentati ieri dal Ministro delle politiche agricole e alimentari Maurizio Martina da parte dei rappresentanti delle principali insegne della gdo non soprende la business community del food che puo’ confidare in un rilancio concreto dell’agroalimentare, attraverso una migliore organizzazione dei rapporti di filiera. Le azioni condivise si traducono in: un’operazione straordinaria di promozione dei prodotti di qualità dop e igp nazionali con azioni dedicate nei negozi della distribuzione moderna, abbinata a una campagna di educazione alimentare e di promozione verso i consumatori, di un investimento nella Rete del lavoro agricolo di qualità, la cui cabina di regia si è insediata ieri presso l’Inps, come strumento di contrasto al lavoro nero e per la certificazione etica dei produttori fornitori della gdo in ottica di semplificazione, di sostegno all’export con piattaforme logistico distributive all’estero per accrescere il mercato dei prodotti italiani a livello internazionale e di un maggior coordinamento su alcune filiere a partire da quella lattiero casearia, dove anche un intervento della distribuzione può contribuire nella gestione del delicato passaggio di fine del regime delle quote. In particolare c’è stata adesione alla proposta del Ministero di garantire al consumatore una maggiore trasparenza sull’origine del latte, attraverso un segno chiaro e omogeneo per l’indicazione della zona di mungitura in etichetta.
“È stato un incontro molto proficuo – ha detto il Ministro Martina – al quale seguiranno a breve altre riunioni operative per attuare le azioni . La grande distribuzione può svolgere un ruolo ancora più determinante nel rilancio del comparto agroalimentare italiano e il Governo è impegnato per favorire questo processo. Sono soddisfatto in particolare per la convergenza sulla nostra proposta di dare un’informazione chiara e trasparente al consumatore in merito alla zona di mungitura del latte, evidenziando l’origine del prodotto e dando così uno strumento di maggiore competitività alle aziende. Anche sul fronte dei prodotti Dop e Igp iniziamo un lavoro di valorizzazione per aprire nuovi spazi e per promuovere meglio questi marchi di qualità riconosciuta. Sono convinto, poi, che la nostra Rete del lavoro agricolo di qualità potrà contribuire a dare un metro certo e riconosciuto dallo Stato per la certificazione etica delle aziende, sgravando da questo compito le imprese della distribuzione. C’è molto lavoro da fare su questi fronti, così come su quello dell’internazionalizzazione, ma ci sono anche le premesse per fare il salto di qualità necessario”.