Shopping on line: cosa ne pensa il consumatore italiano? Se nel nostro Paese ben il 42% della popolazione è propenso ad acquistare sul web voli aerei quando si passa al settore del food&beverage il comportamento di acquisto cambia e la percentuale scende all’8 per cento. Ma in realtà non si tratta di una cattiva notizia. Anzitutto perché questo valore è in in linea con la media europea (fatta eccezione per l’Inghilterra dove la percenturale di chi predilige il web per la spesa alimentare sale al 26%), ma soprattutto perché ci sono ancora ottime opportunità di miglioramento.
I dati emergono dalla survey Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of ecommerce eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi del mondo dove si evince che per il 58% degli intervistati, la ragione per cui si ricorre all’online è la comodità (media globale 76%, media Ue 70%, Inghilterra 75%), anche se il 42% non si fida a dare le informazioni della carta di credito (media UE 41%) e che prima di procedere all’acquisto online il 60% degli italiani legge recensioni del prodotto/servizio.
La percezione dei prezzi in rete si rivela positiva. Infatti, il 52% pensa sia più conveniente fare acquisti sull’web che in negozio, e il 50% di potere beneficiare del prezzo migliore.
Mentre le spese di spedizione costituiscono ancora una barriera allo shopping online. Il 36% degli italiani vorrebbe che questa voce venisse eliminata dalle offerte dei vari prodotti. In Europa il valore oscilla tra il 30% della Germania e il 38% della Francia.
Il marketing diretto è una leva importante utilizzata nel commercio online: il 42% del campione accoglie favorevolmente le email del retailer e il 38% ne chiede l’iscrizione per tenersi aggiornato. Si è più cauti nell’utilizzo delle app, poichè se il 32% ne fa uso per la pianificazione delle spese, solo il 21% gestisce la spesa nel negozio con un tool online. Il 27% pensa che i siti dei retailer non siano di immediato utilizzo.
“Nel nostro Paese – ha dichiarato l’ad di Nielsen Italia Giovanni Fantasia – ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell’online visibili soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. È sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti in rete venga fatta da pc, a differenza di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto in Asia), dove l’acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet). D’altra parte, anche in Italia si sta affermando una politica di vendita integrata, che vede il web giocare un ruolo complementare al negozio fisico. Occorre, dunque, accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e rete, poiché se da una parte quest’ultima può sostituire il negozio, contemporaneamente risulta essere lo stimolo a visitare il punto vendita. In sintesi, – ha concluso Fantasia – esiste ormai un’interconnessione completa tra fisico e virtuale: le leve di marketing, dunque, verranno valorizzate se saranno il frutto di una concezione integrata del rapporto consumatore/retailer”.