A livello globale, i furti nel retail nel 2010 hanno raggiunto un controvalore di 87,506 miliardi di euro: –5,6% rispetto al 2009. La riduzione delle differenze inventariali – cioè delle perdite causate sia da furti di clienti e dipendenti sia da errori amministrativi – è stata registrata in tutte le aree geografiche, ma soprattutto in Nord America (-6,9% rispetto al 2009). È quanto emerge dal Barometro mondiale dei furti nel retail – la più completa indagine mondiale sui furti all’interno dei punti vendita patrocinata da Checkpoint Systems
In Italia, la quota di differenze inventariali è dell’1,28% sul fatturato retail (contro l’1,26% della media europea), con un calo del 5,9% rispetto al 2009, toccando il valore di 3,205 miliardi di euro.
La criminalità nel retail aumenta di 152 euro il conto della spesa media di ogni famiglia nei 42 paesi esaminati. In Europa, la cifra è pari a 140,65 euro, mentre per l’Italia la ‘tassa invisibile’ che le famiglie italiane sono costrette a sostenere tocca i 163 euro all’anno.
Secondo l’indagine, le spese per la sicurezza dei punti vendita sono aumentate in Italia del 10,7%, a fronte del +9,7% a livello globale. Ma oltre un terzo dei retailer italiani (il 35,1% degli intervistati) continua a registrare un incremento dei tentativi di furto o di furti effettivi.
Nel nostro Paese, sono aumentati ulteriormente i furti commessi da parte dei clienti: sono infatti il 52,5% i taccheggi di bande organizzate o ladri non professionisti (erano 50,8% nel 2009), contro una media europea del 47,8%.
La percentuale di dipendenti ‘manolesta’ – la seconda causa di furti nel retail – scende dal 30,9% del 2009 al 25% del 2010. Tra le altre fonti alla base delle differenze inventariali, ci sono le frodi da parte di fornitori/produttori (7,2 % delle perdite) e gli errori interni (15,3%).
Nel 2010, infine, si è registrato un aumento a livello europeo nel valore medio dei beni sottratti, che sale a 113,97 euro (circa 20 euro in più rispetto al 2009).
Tra le categorie di prodotti più rubate a livello globale, spicca l’abbigliamento per bambini e quello da esterno, i prodotti per la rasatura, gli affettati /insaccati e il latte in polvere.
In Italia, la classifica dei 10 prodotti più rubati vede al primo posto abbigliamento di lusso e accessori firmati, seguiti da articoli cura e igiene del corpo e prodotti hi-tech.