Bevande dissetanti o energizzanti, adatte per una festa o per un pomeriggio di relax. Nonostante il variegato mondo dei soft drink offra numerose opportunità di consumo nel corso della giornata, il 2014 ha rappresentato un altro anno difficile per la categoria. I dati forniti da Nielsen e relativi all’anno terminante a dicembre 2014 sono eloquenti: il giro d’affari complessivo lo scorso anno è stato di poco superiore agli 1,931 miliardi di euro, in calo del 4,4% rispetto agli oltre 2 miliardi del 2013; l’andamento negativo è ancora più vistoso se si analizzano le quantità vendute, scese del 6,8% in un anno e passate dagli 1,885 miliardi di litri di due anni fa agli 1,758 del 2014. “Il calo è da imputare a tutte le sotto categorie dei soft drink, ma sono soprattutto le bevande gassate ad aver contributo maggiormente al trend negativo (-6,7% a volume e -4,4% a valore), vista anche l’importanza all’interno del comparto (quasi il 60% dei volumi complessivi) – analizza Riccardo Angoli, analista di Nielsen -. Unica eccezione è rappresentata dagli energy drink, che nel corso del 2014 hanno fatto registrare degli ottimi trend a volume (+4,3%). Questa categoria è anche stata l’unica ad aver abbassato il prezzo medio euro/litro rispetto allo scorso anno (-3,6%), in un contesto, quello dei soft drink, in cui la media è +2,6%. Gli energy drink hanno anche aumentato la pressione promozionale rispetto al 2013″. Ciò che ha influito maggiormente sulla categoria determinandone la sofferenza – oltre al perdurare di un contesto economico italiano difficile – sono state da un lato le condizioni metereologiche avverse soprattutto nella stagione estiva, dall’altro il trend salutista che caratterizza le scelte dei consumatori ormai da qualche anno e che penalizza inevitabilmente le bevande zuccherine.
Soft drink: il calo del mercato è ‘hard’
Il 2014 ha rappresentato un altro anno difficile per la categoria. Ecco i trend emergenti rilevati da Nielsen
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