Trichet lancia l’allarme sui costi di produzione

Margini ridotti per le aziende e spesa pubblica eccessiva rallentano l’economia del Paese. L’ex numero uno della Bce chiede più competitività
Trichet lancia l’allarme sui costi di produzione

Per l’ex presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, tutto si riassume con un esempio piuttosto semplice. Se un francese intraprendente si sposta a Londra per cercare lavoro, ha buone possibilità di trovarlo nell’arco di una sola giornata. Al contrario, un britannico che arriva a Parigi con lo stesso obiettivo, non avrebbe alcuna chance. Tra i motivi di questo confronto impietoso, ci sarebbe anche il notevole calo dei margini per le aziende transalpine che, secondo Trichet, ha raggiunto livelli insostenibili rispetto alla situazione pre-euro. Dall’entrata in vigore della moneta unica, infatti, il costo del lavoro in Francia è aumentato del 18% nei confronti della Germania, dove la riforma del lavoro è stata in grado di garantire pienamente i livelli occupazionali e la tenuta della redditività. Un gap evidente anche con i tassi di crescita di alcune realtà periferiche del vecchio continente, che continuano a farsi largo sugli scenari internazionali. A questa dinamica, come ha dichiarato l’ex capo della banca centrale durante un convegno, si aggiunge una spesa pubblica eccessiva, superiore del 10% a quella tedesca. La soluzione, oltre che dalle misure del governo, dovrebbe arrivare anche dalle strategie delle imprese. E qui Trichet cita l’esempio svedese. Nel Paese scandinavo, infatti, sindacati e imprenditori hanno lavorato insieme nei momenti di maggiore difficoltà, considerando la competitività come una priorità per tutti. Allo stesso modo, i player francesi dovrebbero impegnarsi maggiormente nelle esportazioni, evitando così di concentrarsi troppo sul mercato interno. Infine, un’ode al rigore e alle politiche della Bce, ritenute un’opportunità enorme per rimettere anzitutto i conti in ordine.

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