Nestlé vicina alla cessione del marchio Quézac

La multinazionale elvetica continua la sua politica di ristrutturazione del portafoglio e si prepara a un’altra vendita nel settore acque
Nestlé vicina alla cessione del marchio Quézac

La parola d’ordine è razionalizzare il proprio portafoglio. Una strategia valida per il settore dei surgelati, così come in quello delle acque, soprattutto nel mercato europeo. Appena due mesi fa, del resto, la multinazionale elvetica ha annunciato un accordo preliminare per la cessione del marchio San Bernardo al gruppo toscano Montecristo. Adesso invece si prepara a vendere anche la francese Quézac, che pesa a volume per circa il 7,5% nel mercato delle acque frizzanti e commercializza 80 milioni di bottiglie all’anno. L’acquirente è Eric Besson, ex immobiliarista, che nel 2012 ha già rilevato la Société des Sources du Pestrin, quando quest’ultima era finita in liquidazione giudiziaria. Ora produce i brand Ventadour  e Chantemerle, attingendo dalle fonti di Meyras, unico sito in Francia dove è possibile ricavare sia acqua gassata che naturale. Entrambi i marchi sono offerti nelle catene bio, come Bio C’Bon e Biocoop, nonché in bar, alberghi e ristoranti, esclusivamente in bottiglie di vetro. Con Quézac, dunque, Besson punta a entrare nella grande distribuzione, ma allo stesso tempo intende investire per riposizionare il brand verso il top di gamma, puntando proprio sul vetro. Inoltre ha informato i sindacati, ancora in parte scettici sul passaggio di proprietà, di aver avviato i contatti per sviluppare rapidamente l’export, soprattutto verso Brasile e Giappone. Dal canto suo, l’uomo d’affari può vantare i successi ottenuti con il rilancio di Ventadour e Chantemerle, anche attraverso una politica di investimenti piuttosto significativi per migliorare gli impianti e aumentare la capacità produttiva. Intanto la trattativa con Nestlé Waters si concluderà entro un paio di mesi.

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