La frase pronunciata da Ségolène Royal durante la trasmissione Le Petit Journal di Canal+ è stata ormai archiviata con le scuse su Twitter. Un gesto risolutivo, arrivato però dopo una vera e propria bufera mediatica. L’appello televisivo del ministro francese a boicottare la Nutella, infatti, ha avuto probabilmente l’effetto opposto, facendo invece risaltare l’impegno dell’azienda italiana per trovare soluzioni ecologiche alla deforestazione. Non a caso, tra i primi a schierarsi con Ferrero c’è stata Greenpeace che, attraverso un comunicato sul suo sito web, ha sottolineato le varia iniziative ecofriendly della multinazionale, ribadite anche dall’adozione di una particolare policy interna. D’altronde, può vantare di essere tra le prime sostenitrici del progetto Palm Oil Innovation Group, un’associazione di produttori che mira a difendere foreste, torbiere e fauna selvatica, nonché prevenire lo sfruttamento delle comunità locali e dei lavoratori. Infine, è affiliata al Roundtable on Sustainable Palm Oil e dichiara di servirsi esclusivamente di olio di palma certificato sostenibile al 100%. Uno scivolone, insomma, quello della Royal, ammesso da lei stessa con le scuse ufficiali, dopo che la sua dichiarazione è stata stigmatizzata anche dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, sempre via Twitter. Ma soprattutto da migliaia di fan della Nutella, che ancora per giorni hanno continuato a manifestare il loro amore per la crema spalmabile alla nocciola.
Nutella gate, lo scivolone della Royal evidenzia le best practice di Ferrero
Dall’appello al boicottaggio fino alle scuse su Twitter. Le polemiche sulla dichiarazioni del ministro francese hanno messo in luce l’impegno green del gruppo di Alba
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