La crisi c’è, ma Coop ‘tiene’ e conferma la leadership. Il bilancio consuntivo 2014 racconta di un anno chiuso a 12 miliardi e 421 mila, sostanzialmente invariato rispetto al 2013, come la quota di mercato, attestata al 19 per cento. Rafforzato l’investimento sulla convenienza, mentre continua a crescere la base sociale che sfiora gli 8 milioni e mezzo, con un trend in aumento del 3,1% rispetto al 2013. Coop comunica inoltre che si irrobustisce il patrimonio netto aggregato delle principali nove cooperative di ulteriori 30 milioni e migliora significativamente il livello di liquidità della struttura dell’attivo. Buone notizie anche dal prodotto a marchio, che nel totale largo consumo confezionato ha superato quota 26%, in crescita di un punto rispetto al 2013. Tenuta anche sul versante occupazionale (sono 54.591 i dipendenti, oltre il 90% dei quali a tempo indeterminato) con processi riorganizzativi e di efficienza che coinvolgono una parte significativa dei 1189 punti vendita.
Coop sottolinea però che il futuro presenta, oltre alle difficoltà ereditate dal recente passato, nuove sfide che già si manifestano nei primi mesi del 2015; riduzione dei consumi delle famiglie, nuovi stili alimentari, diffusione delle tecnologie che tutto il comparto della distribuzione dovrà affrontare. E per assicurare scelte di convenienza verso i consumatori e per evitare effetti negativi derivanti dal calo dei consumi e dalla ristrutturazione dei formati, occorrerà affrontare anche il tema dell’efficienza e del differenziale dei costi contrattuali del lavoro tra i diversi operatori.
Nella sua assemblea annuale Coop ha quindi deciso di avviare un impegnativo programma di cambiamento organizzativo per meglio sostenere la sua strategia competitiva di un “cibo buono, sicuro e accessibile per tutti”. In questo scenario complesso Coop continuerà a operare per la convenienza verso i consumatori potenziando le iniziative già avviate nel 2014 (‘Prezzi bassi sempre’ e ‘Scegli tu’), mantenendo intatto l’impegno sulla qualità e sicurezza, sostenendo le produzioni del territorio.
Quanto alle alleanze internazionali, la nuova Coopernic nata dall’incontro fra Coop Italia e Leclerc ha visto prima l’adesione di Delhaize e recentemente ha accettato la domanda di ingresso di Rewe. In questo modo – precisano da Coop – Coopernic si candida a diventare la più grande centrale d’acquisto europea (130 miliardi di fatturato complessivo, oltre 20mila punti vendita, 630mila dipendenti), insidiando quindi Emd che dichiara un potenziale di mercato di 145 miliardi di euro.
“Continuiamo a svolgere la funzione di presidio di convenienza e qualità per i soci e consumatori del nostro Paese – spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia – benché i timidi segnali di ripresa dei consumi si siano indirizzati fino a questo momento più verso i beni durevoli e i servizi che verso l’alimentare. E questa tendenza se confermata nel corso del 2015 non può che generare preoccupazione sul futuro. Non ci sottraiamo ovviamente all’impegno e rispondiamo alla sfida sulla competitività anche con la ricerca di sinergie con altri operatori a noi affini sul piano internazionale convinti che sia quello lo scenario nel quale sempre più dobbiamo muoverci. In questo contesto viaggia l’esperienza di innovazione che stiamo realizzando in Expo dove testiamo anche applicazioni diverse e nuove di proposta commerciale. I risultati in Expo ci danno ragione e vantiamo numeri importanti: 850mila biglietti venduti, oltre 400mila visitatori nel Future Food District di cui oltre il 96% ci ha dichiarato il suo gradimento. Il tutto accompagnato da un programma di incontri sui temi che ci sono propri e che fanno parte del nostro modo di intendere il futuro del cibo: etico, trasparente e accessibile”.