Al top dell’innovazione nel campo agroalimentare non ci sono solo le start-up della Silicon Valley. Davvero tante sono infatti le eccellenze italiane che investono nella ricerca, e spesso si tratta di piccole imprese gestite da giovani. Una risorsa da valorizzare con un sostegno economico importante, ma anche attraverso il palcoscenico di Expo. Proprio per questo il ministero delle Politiche agricole ha indetto un concorso con l’obiettivo di selezionarne 25 e offrirgli, appunto, la possibilità di mostrarsi durante la kermesse milanese. In cima alla classifica delle prescelte c’è Pnat, spin-off dell’Università di Firenze, con il progetto Jellyfish Barge. Si tratta di una serra modulare galleggiante da 70 metri quadrati, provvista di dissalatori e pannelli solari, nonché turbine che sfruttano il moto ondoso. The Winefathers, invece, ha realizzato un sito web che consente agli appassionati di vini di diventare partner dei produttori artigianali, garantendo un contributo finanziario all’attività agricola, in cambio della possibilità di partecipare alla vendemmia, visitare la cantina, nonché avere sconti sul prezzo delle bottiglie.
Ancora nel settore della trasformazione si prodotti agricoli, si segnala tra gli altri Kiwiny con Kiwiny Juice, una bevanda bio, confezionata in elopak che consente il mantenimento di colori, consistenza e gusto senza ricorrere a refrigerazione e conservanti.
Oppure l’iniziativa giacciolio di Riccardo Minetti, che propone la vendita di olio extravergine toscano in confezioni monodose, pronto per essere consumato o conservato in congelatore.
Spazio anche all’innovazione di prodotto con l’azienda Nidemar che, a marchio Pasta Vera, produce paste alimentari in filiera chiusa, con un nuovo formato speciale liscio all’esterno e rigato all’interno.
