“Il mercato è molto crudele con i ritardatari. E vince sempre chi ha investito per primo”. Stéphane Roger, global shopper and retail director di Kantar Worldpanel, commenta così l’edizione 2015 del report Accelerating the growth of e-commerce. Lo studio, del resto, ha evidenziato come nell’ultimo anno molti big retailer e brand hanno aumentato notevolmente gli investimenti nel commercio elettronico. Da Walmart a Mondelēz International, fino a Coca-Cola e Unilever. Una vera e propria urgenza, insomma, per non restare ai margini. E in effetti lo shopping online continua a crescere con un trend impressionante. Più 28% a livello globale nel 2014, con la prospettiva di raddoppiare il market share nei prossimi dieci anni. Nel 2025, dunque, il canale digitale raggiungerà una quota di mercato del 30% in Corea del Sud e del 15% in Cina, toccando almeno il 10% nel Regno Unito e in Francia. Nel complesso, le vendite di beni largo consumo attraverso il web arriveranno a un giro d’affari di 130 miliardi di dollari. Durante lo scorso anno, le performance più rapide di espansione si sono registrate proprio in Asia, mentre in Europa il primato spetta al Regno Unito, con un incremento di 20 punti. Per gli analisti di Kantar, rivenditori e marchi hanno a disposizione un’opportunità di business senza precedenti. Ma devono ovviamente dare priorità alle loro strategie di ecommerce, se intendono davvero coglierle. Come in parte stanno già facendo le insegne britanniche. Se infatti la Corea del Sud è saldamente leader nella penetrazione del canale, con il 58,9% delle famiglie che fa shopping online almeno una volta all’anno, in Gran Bretagna c’è la più alta frequenza d’acquisto al mondo. Ben 13,6 atti contro i 9,6 dei sudcoreani.
Ecco i dati analitici:
Paese | Penetrazione% di famiglie che hanno comprato prodotti di largo consumo online almeno una volta nel 2014 | FrequenzaAtti di acquisto online di prodotti di largo consumo nel 2014 |
Corea del Sud | 58,9% | 9,6 |
Taiwan | 39,1% | 3,9 |
Cina | 35,9% | 4,0 |
USA | 29,1% | 4,8 |
Spagna | 24,7% | 2,5 |
Regno Unito | 24,2% | 13,6 |
Francia | 23,0% | 8,4 |
Portogallo | 4,9% | 2,9 |
Fonte: Kantar Worldpanel