Più la vista e l’olfatto che l’etichetta. Per i consumatori del Regno Unito la data di scadenza è un’informazione poco attendibile. O comunque poco considerata. Secondo uno studio di Mintel, infatti, ben il 67% degli shopper non la consulta affatto per stabilire se un prodotto è ancora adatto al consumo. Più di un quarto del campione, del resto, ritiene che sia completamente sicuro mangiare un alimento oltre la data di scadenza. E la quota sale al 56% se la confezione riporta la dicitura ʻda consumarsi preferibilmente entroʼ. Insomma, si nota una preoccupante confusione intorno ai termini utilizzati dagli imballaggi, con inevitabili rischi per quanto concerne anzitutto la sicurezza. Non a caso, circa la metà del campione interpellato gradirebbe da marchi e supermercati ulteriori consigli sulla conservazione del cibo, ma intanto solo un quarto di loro ha approfondito autonomamente la questione, cercando per esempio informazioni sul web. In ogni caso, ben l’85% dei britannici è seriamente preoccupato per la presenza di batteri nocivi nel cibo o nelle bevande, così come per la possibile mancanza di igiene nella produzione degli alimenti. In cima alla top list dei timori c’è il ricorso a ormoni e antibiotici nell’allevamento del bestiame. Oltra la metà dei consumatori, quindi, si sentirebbe molto più rassicurato da etichette chiare, garantite da un sistema di certificazione della qualità alimentare. Oppure, per il 44% degli intervistati, da informazioni più dettagliate sulla confezione, a cominciare dalla provenienza delle materie prime e dalle tecniche di produzione. Un fattore, quest’ultimo, che sarebbe anche in grado di favorire la differenziazione dei brand.
Regno Unito, i consumatori chiedono etichette più chiare
La sicurezza alimentare resta in cima alle preoccupazioni degli shopper britannici. E intanto sulle date di scadenza dei prodotti regna la confusione
© Riproduzione riservata