La società emettitrice di buoni pasto Qui Group ha lanciato a fine maggio una proposta ad hoc per la gdo: un buono pasto elettronico multifunzione, che consiste in una card che “carica” non solo il buono pasto, ma anche una serie di servizi utili per i consumatori e per l’insegna stessa.
Per le catene che aderiscono all’intero pacchetto offerto da Qui Group (e cioè: buon pasto cartaceo + buono pasto elettronico + programma fedeltà + risparmio sulle transazioni) è previsto – specifica il comunicato stampa dell’azienda – il blocco delle commissioni per un periodo di due anni.
La proposta di Qui Group punta quindi sull’innovazione tecnologica e sul progressivo abbandono di uno strumento ‘obsoleto’ come il buono pasto cartaceo, soggetto a furti, contraffazioni, e non sempre di facile gestione sul piano amministrativo.
Il buono pasto elettronico multifunzione di Qui Group è leggibile tramite terminali pos multi applicazione di ultima generazione, fornendo maggiori garanzie di sicurezza, su furti, falsificazioni e scadenza e consentendo alle catene della gdo di migliorare la gestione perché la fatturazione procede in automatico e viene accreditata in tempi notevolmente più brevi. Anche perché col medesimo pos è possibile accettare tutte le carte di pagamento, riconoscere automaticamente i programmi di fidelizzazione o ricaricare i propri cellulari.
Oltre a ciò, le insegne della gdo possono integrare questi servizi con la propria fidelity card e usarla per vari servizi tra cui la gestione del parcheggio e quella delle presenze del personale o altro ancora.
Qui Group ha lanciato la card elettronica già nel 2008, acquisendo clienti come Ferrovie dello Stato, Poste Italiane e altri. All’interno di Qui Group opera una divisione ricerca e sviluppo, costituita da 50 persone, che lavora esclusivamente sulle nuove tecnologie e sta già sperimentando il trasferimento di tutte le funzionalità del buono pasto elettronico dalla carta al telefonino.
“Per risolvere il problema dei buoni pasto sono state avanzate le proposte più disparate – ha dichiarato Gregorio Fogliani, presidente di Qui Group – dall’inserimento del loro valore in busta paga alla loro eliminazione pura e semplice. Noi crediamo invece sia possibile rilanciare il mercato dei buoni pasto con due misure: sottoscrivere accordi con le associazioni della gdo e degli esercenti per contenere e mantenere nel tempo il valore delle commissioni applicate dalle società emettitrici e introdurre il buono pasto elettronico”.
Qui Group, buono pasto elettronico per la gdo
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