La catena di caffetterie americane Starbucks, che nel 2016 dovrebbe fare il proprio ingresso in Italia, ha chiuso l’esercizio 2014/2015 con ricavi consolidati pari a 19,16 miliardi di dollari (17,6 miliardi di euro al cambio attuale), in crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Una crescita in parte dovuta all’apertura dei nuovi punti vendita, che al netto delle chiusure sono stati 1.677, in accelerazione rispetto ai 12 mesi precedenti, che portano il totale a 23.043 in 68 nazioni. Tra questi, sono da evidenziare il primo store a Panama e in Azerbaijan. Al netto delle nuove aperture il fatturato globale è cresciuto del 7%, frutto per un 3% di maggiori consumatori e di un 4% di scontrini più sostanziosi. L’area di maggior crescita è stata l’Asia Pacifico, seguita dalle Americhe mentre l’Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) con un incremento dei ricavi del 4% è stata quella più “fredda”. C’è da dire che in quest’area ha pesato un effetto cambio sfavorevole per il dollaro, senza il quale i risultati sarebbero stati migliori.
Il risultato operativo consolidato è stato pari a 3,6 miliardi di dollari (3,3 miliardi di euro), in crescita anch’esso del 17 per cento. Il suo margine sui ricavi è del 18,8 per cento, praticamente invariato rispetto allo scorso anno. Gli utili netti sono stati pari a 2,75 miliardi di dollari, saliti di un buon 33 per cento.
Nel prossimo esercizio la società prevede di aprire 1.800 nuovi punti di vendita, accelerando ancora ulteriormente il passo rispetto a quest’anno. Di questi, 200 nuove aperture saranno nell’area Emea, principalmente con la formula del franchising. Tra i grossi accordi in Europa che porteranno novità nel 2016 la società ha evidenziato nella comunicazione sui conti quello con la catena Rewe per l’apertura di caffetterie negli iper e super di alcune grandi città tedesche e quello con la catena francese Monoprix per un’operazione simile. Non si fa riferimento all’Italia dove il gruppo di Seattle sta lavorando al perfezionamento di un accordo con il gruppo immobiliare Percassi.
L’attenzione alle evoluzioni della tecnologia è alta anche presso Starbucks: il proprio sistema di pagamenti via telefonino, che permette di poter ordinare e pagare i prodotti già prima di entrare in una caffetteria a ritirarli sarà disponibile adesso in tutti gli Stati Uniti dopo la fase di test, nonché in alcuni punti di vendita nell’area di Londra e Toronto.