Per la Francia il dado è tratto. C’è infatti la data del debutto, ottobre 2016, e un programma di espansione graduale nel Paese, che prevede dalle 10 alle 15 nuove aperture entro il 2025, di cui almeno quattro nell’Ile de France. Lo ha spiegato chiaramente Garry Swindells, direttore generale di Costco France, nell’ambito di un incontro di formazione organizzato dall’Essec Executive Education. E ha ribadito anche che l’ingresso nel mercato francese del secondo più grande distributore al mondo porterà senz’altro una ventata di novità, a cominciare dal suo modello di wholesale club, molto diverso dai format tradizionali. Intanto, continuano a inseguirsi rumors di un possibile approdo del rivenditore in Italia, dove contribuirebbe non poco a segmentare ulteriormente il mercato verso il low cost. Costco sarebbe quindi particolarmente interessato a sviluppare il suo business nel Belpaese, considerati anche gli spazi di crescita nel canale c&c. Un’ipotesi tutt’altro che fantasiosa, vista la rapidità con cui il player riesce di solito a portare avanti i suoi programmi e la forza finanziaria di cui dispone, a cominciare dai circa 120 miliardi di dollari del fatturato 2015, con oltre 650 warehouse. In Europa Costco ha forti ambizioni di espansione – come aveva già anticipato a Food Diane Tucci, country manager Costco Wholesale Spain – e pianifica di operare con un margine del 14%, 3,5 punti in più di quanto accade negli Stati Uniti, dove però può contare su un’efficienza logistica già ampiamente collaudata e su un marketing innovativo e capace di intercettare sempre nuovi clienti. Oltre che su un’offerta sempre più ampia e pronta a soddisfare i trend di consumo emergenti. Davvero molto più, insomma, di un cedi aperto al pubblico.
Costco, dopo la Francia tocca all’Italia?
A ottobre 2016 aprirà il suo primo warehouse in Francia. Poi il colosso americano potrebbe decidere di investire nel mercato italiano
© Riproduzione riservata