“Io sono un cooperatore. Nell’aprire questo libro non posso che partire così”. Da questa orgogliosa e determinata rivendicazione di appartenenza, prende le mosse ‘Noi le coop rosse. Tra supermercati e riforme mancate’, il saggio che Vincenzo Tassinari, storico presidente di Coop Italia, ha scritto insieme al giornalista Dario Guidi e presentato il 18 dicembre alla Camera di Commercio di Milano. Con lo stile fluente e godibile dell’intervista, il libro ripercorre la storia della distribuzione moderna, dalla sua nascita a oggi, incrociandola inevitabilmente con i grandi cambiamenti politici, economici e sociali che hanno trasformato il nostro Paese negli ultimi cinquant’anni. In parallelo, scorre il racconto di come è cambiato nel tempo il mondo cooperativo e dell’effetto positivo che ha avuto sullo sviluppo della nostra società perché, come ha ricordato Tassinari citando Einaudi “dove c’è cooperazione c’è più democrazia”. Non un semplice saggio, quindi, il libro di Tassinari ma, come ha precisato Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, un racconto storico in presa diretta, pervaso di passione, pieno di aneddoti, ricco di curiosità. Una lettura che spesso fa riflettere sulle tante occasioni mancate di crescita e rilancio della nostra economia, proprio per una visione miope che il Paese ha avuto del nostro sistema distributivo. “Mentre in Francia il presidente Mitterand sosteneva che la grande distribuzione era una portaerei per l’economia del Paese – ha rimarcato Tassinari – da noi il comparto distributivo è diventato la Cenerentola del sistema Paese, frenato sia dagli interessi personali di imprenditori come Agnelli, Berlusconi e Del Vecchio che hanno preferito far cassa con la vendita di insegne prestigiose piuttosto che sviluppare il settore, sia dai ritardi della politica sul fronte delle liberalizzazioni e dall’eccesso di regole e burocrazia”. Pagina dopo pagina emergono spunti di riflessione su come, ancora oggi, sia necessario riflettere sul tema della cooperazione come chiave di volta per rilanciare la nostra economia e riscoprire i valori più autentici del ‘fare impresa’. Una riflessione sempre in bilico tra passato e futuro perché, come ha ricordato Alberto Meomartini, vicepresidente della Camera di Commercio di Milano, il libro di Tassinari si può riassumere con una folgorante definizione di Ulrich Beck: “Ogni istituzione per esistere ha bisogno di radici e di ali. Perché, senza radici, non si vola”.
Vincenzo Tassinari from Gruppo Food on Vimeo.